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Allegri e la fissazione Emanuelson: una scommessa persa

di Emiliano Cuppone

La sconfitta con la Lazio lascia il Milan con le ossa rotte, la squadra di Allegri ha perso un altro scontro diretto, lasciando per strada tre punti dal peso specifico importantissimo.
Sul banco degli imputati, naturalmente, Massimiliano Allegri, reo di non aver messo in campo una squadra capace di esprimere un gioco degno e di sfruttare le occasioni create in una partita complicatissima. Chi scrive ha sempre difeso le scelte del tecnico livornese, un allenatore capace di vincere lo scudetto alla prima stagione in rossonero, capace di rivoluzionare il gioco e la mentalità di una squadra che a lunghi tratti era apparsa “tosta” e cattiva più della media.
Allegri, però, come tutti i grandi allenatori ha le sue “fissazioni”, i suoi pallini, quella voglia di mostrare di poter fare la differenza con le proprie scelte a tutti i costi. Purtroppo, però, la scommessa del Conte Max sembra essere persa in partenza, si chiama Urby Emanuelson e non sembra essere all’altezza della puntata forte del livornese, perché in gioco ci sono le sorti di una stagione fondamentale per il Milan ed il suo tecnico, sempre più sotto la lente d’ingrandimento dei critici.
Anche ieri sera, in una partita complicata, dove non sembravano bastare nemmeno tre punte, dove l’unica certezza veniva dalla solidità di Mark Van Bommel e del capitano Ambrosini, Max l’acciuga ha pensato bene di infilare l’impalpabile Urby al posto di una certezza come il biondo numero 23, per altro fra i più pericolosi nel corso di una partita avara di emozioni. Il risultato è stato che la Lazio è andata in gol per due volte, Emanuelson impalpabile come al solito e Milan pressoché innocuo nell’ultimo scorcio di partita.
Intendiamoci, nulla di personale contro l’olandese, un ottimo esterno, che tanto bene ha fatto all’Ajax, ma che in realtà non ha mai brillato come centrocampista, per non parlare degli scarsissimi risultati in qualità di trequartista, ruolo in cui sembra fare ancor più fatica. Ieri è stato schierato ancora una volta da mezz’ala destra, in una posizione in cui appare sempre più un pesce fuor d’acqua, costretto irrimediabilmente a rientrare sul piede sinistro, andandosi ad infilare in imbuti sempre più stretti.
L’impressione è che il ragazzo possa rendere da esterno, magari da terzino dopo un attento lavoro di catechizzazione difensiva al fianco di due mostri come Nesta e Thiago, ma Allegri sembra voler dimostrare a tutti che non si sbagliava, che l’olandese può ricoprire qualsiasi posizione nel centrocampo a rombo, in ossequio ad una presunta duttilità che non ha mai mostrato sul campo.
La speranza è che questa sconfitta possa essere d’insegnamento, possa fare bene come ha detto lo stesso Allegri a fine partita, magari potrà servire a convincere il tecnico toscano che non è più il momento di fare scommesse, che la testardaggine tipicamente toscana va messa da parte per dare spazio a scelte che siano fatte solo per il vero bene della squadra. Ha messo da parte una colonna come Inzaghi, si è sempre giustificato adducendo di mettere avanti il buon andamento della stagione ai senatori, bene, adesso è il momento di mettere da parte anche le proprie fissazioni, perché chi vince non ha nient’altro da dimostrare. Allegri ha già vinto una volta, adesso deve solo dare continuità a quanto già fatto, senza dover dimostrare null’altro se non che anche lui stesso è capace di ammettere i propri errori, perché Emanuelson a centrocampo a questo punto non è nient’altro che un errore.


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