Il Milan ha fame, Ibra è il TOP tra gli chef. Mister più tatto please o sarà FLOP
Anno nuovo vecchia abitudine, tre punti per restare lassù e comandare i giochi con una certa autorità in un campionato apertissimo. Bergamo in primo piano, sullo sfondo il derby, se l'appetito vien mangiando è giusto non mettersi a digiuno in un momento poco opportuno. Ibra a servire portate succulenti, al buffet rossonero hanno partecipato tutti e sfigurato in pochi.
1° TOP - ZLATAN IBRAHIMOVIC: ripetitivo è dir poco, ma immenso è riduttivo, c'è sempre tanto Ibra nel Milan e soprattutto nelle vittorie rossonere. In campo si allontana dall'area per rendersi utile al compagno di turno, poi inventa, calcia in porta, sciupa, ma alla fine ha sempre ragione lui. Si permette di irridere gli avversari che riconoscendogli manifesta superiorità, a fine partita evitano polemiche, cercate con la lente d'ingradimento in mezzo ad un mare di genio e fantasia.
2° TOP - THIAGO SILVA: è stato sempre sussurato onde evitare di scomodare sua maestà Franco Baresi, ma di match in match il brasiliano si avvicina a grandissime falcate, ai miti della storia rossonera. Non si trova ad affrontare C. Ronaldo o Messi, ma proprio perchè Marilungo e Denis godono di minor fama, aumenta il prestigio e lo spessore della prestazione individuale. Non molla un colpo, non concede nulla agli avversari per non rischiare poi di dover fronteggiare l'euforia altrui, annichilisce chi gli si fa contro, sempre in maniera corretta e pulita, spinge la critica di parte e non ad interrogarsi sulla sua origine sia essa terrestre o extra.
3° TOP - PHILIPPE MEXES: sta entrando in punta di piedi nello scacchiere rossonero, l'infortunio è ormai acqua passata, ma dire che la condizione di oggi è quella ottimale è forse azzardato. Il francese conferma ciò che è risaputo anche dai muri: il Milan ha in rosa uno dei prospetti più forti in circolazione, oltra all'immenso Alessandro Nesta e al superlativo T. Silva. Allegri gli concede tutta la fiducia possibile, il resto lo fanno il carisma e la presenza del n.33 al fianco dell'ex giallorosso. Gran bella coppia, in fase di rodaggio, ma ben assortita.
4° TOP - ROBINHO: a chi gli rimprovera una certa ingordigia da gol, lui risponde correndo quanto Gattuso, e facendosi trovare ovunque nel momento giusto, a quel punto un errore può anche starci. Il brasiliano subentrato ancora una volta al connazionale Pato, conferma la sua duttilità e convince Allegri nel lanciarlo titolare sempre o quasi. E' il più utile degli attaccanti in rosa, con tutto il rispetto per gli altri fuoriclasse, Binho ha qualcosa in meno nella fase realizzativa, ma molto di più tra le doti al servizio della squadra.
Top si, ma pure Flop.
1° FLOP - MAX ALLEGRI: non ha colpe, anzi, il Milan vince e il cambio deciso porta il giusto contributo, ma l'affermazione su Inzaghi va analizzata al meglio. E' sicuramente da leggere e comprendere a dovere, però il concetto richiama un po' la considerazione che un mister della prima squadra, rivolge ai giovani Primavera convocati per l'occasione. "Anche sul 2-0 la partita non era chiusa", forse al posto di questa forma, il tecnico livornese avrebbe dovuto preferire la più schietta: "Inzaghi? Pippo non era l'uomo più utile in quel momento della gara, la partita chiedeva un uomo in grado di raccordare l'attacco col centrocampo". Non ce ne voglia il mister, ma c'è modo e modo, comunque complimenti per i tre punti meritatissimi.
2° FLOP - ALEXANDRE PATO: gioca una partita almeno inizialmente condita da voglia di fare e di dialogare con il compagno Ibra, poia seguire, il calando che lo porta alla sostituzione. Robinho ha la colpa di farlo sfigurare ulteriormente, che fine han fatto i guizzi ubriacanti? Il Pato di oggi pur restando un fuoriclasse eccezionale, sembra aver messo da parte lo spunto personale, quello sprint che lo ha reso unico e imprendibile. Al Milan serve il miglior "Papero", non basta più un anatroccolo.