Flame(ini) infuoca S.Siro, ruggito tra i TOP. Boateng principe smanioso accusa un po' ed è FLOP
Punticino dopo punticino, lo scudetto è più vicino, se si pensa ai 3 conquistati contro il Bologna, ci si rende conto che tra il Milan e il tricolore manca nulla, se non di essere sollevato al cielo. Partita vera, particolarmente maschia, in alcuni casi quasi troppo, ma è giusto e bello così. Dietro ad un match c'è un movimento troppo grande, gente che scommette, che ci crede, che spera, quindi perchè non affrontare l'impegno al massimo? Calcio e calci, il pallone è fatto di questo. Tutti sul carro dunque, vincitori e vinti, lo spettacolo è stato di bassa qualità, ma i valori ci sono stati tutti. Nella compagine rossonera qualcuno si è saputo distinguere più degli altri, lo scudetto è di tutti, ma i meriti di ieri vanno ripartiti.
1° TOP - MATHIEU FLAMINI: tantissima corsa, lucidità e se poi si inventa gol del genere, tanto di cappello. Il suo ingaggio è salato se si pensa al ruolo di "ranchinatore", ma l'età gli gioca a favore, l'esperienza maturata e la disciplina in campo, potrebbero eleggerlo "futuro Gattuso". Palla al piede difficilmente sbaglia, imbastisce la manovra con semplicità e, senza tanti fronzoli sbroglia la matassa ingarbugliata, in mezzo al campo serve questo, agli avanti il ruolo di impreziosire l'azione.
2° TOP - THIAGO SILVA: sembrava aver mostrato tutto al pubblico rossonero e agli addetti ai lavori, invece il baluardo difensivo continua a stupire. Qualcuno disse: "E' lento nel cambio di direzione", forse avevano confuso il Thiago rossonero con quello nerazzurro. Parte tre metri indietro rispetto all'avversario e arriva due minuti prima dello stesso sulla palla, stupisce perfino Nesta che non è proprio l'ultimo arrivato. Se il n.13 può essere definito il maestro, allora Silva è l'allievo che intanto lo ha raggiunto e sta per superarlo.
3° TOP - IGNAZIO ABATE: ci avevano scommesso in pochi, si sono ricreduti tutti, Igna è ora un terzino a tutti gli effetti. Sull'uomo è preciso e puntuale, nelle diagonali assolutamente impeccabile, unico meccanismo da registrare, la convinzione di intervento che a volte lo porta a fare il primo passo nei confronti dell'avversario. Quanto è bello vedere un ragazzo cresciuto nelle giovanili farsi uomo in prima squadra, altrettanto piacevole è leggere l'emozione dello stesso, nel pronunciare frasi che sono tutto, tranne che banali. Se impegnarsi e dare il massimo è un dovere, la Nazionale è un diritto, soprattutto quando nel ruolo nessuno pare particolarmente all'altezza della situazione.
4° TOP - MISTER ALLEGRI: spesso criticato per alcune scelte opinabili, ma sempre lucido e in grado di farsi portavoce di un pensiero palesato sul campo, l'allenatore rossonero ha grandissimi meriti sull'impresa ormai prossima realizzata dalla squadra. Carisma, personalità e potere, se tali doti gli vengono riconosciute da un "duro" come Zlatan Ibrahimovic, allora l'uomo in questione vale davvero. Gattuso stupìto disse: "Non lo ricordavo come un cuor di leone", ora tutti lo sanno e i risultati gli stanno dando ragione.
Pronti via, ecco il rovescio della medaglia.
1° FLOP - KEVIN BOATENG: non dev'esser letto in maniera errata, se oggi il forte centrocampista si trova tra i "flop", è solo perchè nelle ultime uscite è parso meno lucido rispetto ad altre occasioni. Vuole il gol, vuole essere partecipe della festa con protagonismo assoluto, rischia però di innervosirsi e pagare un po' l'auto-pressione. Il futuro è ormai certo, il sogno quasi realizzato, dunque non serve rodersi il fegato per un qualcosa che arriverà al momento più opportuno.
2° FLOP - ANTONIO CASSANO: palla al piede sembra sempre particolarmente pericoloso, ma troppo rari sono i suoi guizzi. Fallisce l'occasione più ghiotta portando i "fantacalcisti" a mangiarsi le mani e i tifosi a disperarsi. Sta bene mentalmente, la paternità sembra averlo rasserenato, solo il campo deve premiarlo a dovere.
3° FLOP - DIDAC VILà: esordisce anche Beretta giovane di bellissime speranze, in grado di infuocare S.Siro già ai primi tocchi di palla, ma lui no. Arrivato dall'Espanyol con tanto di referenza, ad oggi il nazionale iberico non ha totalizzato un minuto uno, con la prima squadra. Il tifo teme il Mattioni-bis, la speranza è che con lo scudetto ormai in pugno, incentivi Allegri nel concedergli l'onore del battesimo tra i grandi.