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Boateng conquista S.Siro, TOP. Cambi assolutamente tardivi, Allegri è FLOP

di Stefano Maraviglia

Milan-Catania, altro appuntamento con il campionato e altro stop per i rossoneri. Un pari che pesa più di una sconfitta, il bicchiere assolutamente mezzo vuoto. Non ci si può sentire soddisfatti per la gara contro i siciliani, troppo modesti (seppur preparati), per non riuscire a cogliere i 3 punti. Nella serata milanese però, alcuni spunti degni di nota sono stati comunque evidenziati dal campo, impressioni beneauguranti per guardare avanti in manIera positivista. Procediamo con l'incoronamento di chi ha ben figurato:

1° TOP - KEVIN PRINCE BOATENG: tutti a criticare il Milan per essersi appoggiato al Genoa nel tesseramento dell'ex Portsmouth, oggi tutti a pensare l'opposto celebrando le giocate e l'utilità del ghanese. Se in via Turati hanno optato per la partnership con i liguri un motivo ci sarà, poi a questo punto poco importa. il ragazzo vale e parecchio, la formula che lo vede vestire la maglia rossonera, fa sì che il cartellino sia saldamente nelle mani di Galliani, quindi dov'è il problema? L'unico problema è che forse nella mediana rossonera servirebbero altri tre Boateng, per tenere fino al 95esimo di ogni partita.

2° TOP - FILIPPO INZAGHI: è imbarazzante trovarsi qui a giudicare le gesta di chi dista una sola rete, dallo score di un "Dio" a S.Siro quale Marco van Basten. Diciamo che come al solito parte dietro tutti, per poi essere puntualmente chiamato in causa a sbrogliare la matassa e togliere le castagne dal fuoco, al mister di turno. Ancora una rete per l'esperto bomber, ancora un guizzo per salvare la faccia del suo Milan. L'impegno e l'abnegazione, cancellano l'erroraccio sotto porta che poteva incoronare definitivamente il n.9 rossonero e, regalare i 3 punti alla propria squadra.

3° TOP - ADRIANO GALLIANI: quando il mercato del Milan non soddisfa la colpa viene attribuita sempre e solo a lui. Oggi i risultati non entusiasmano, ma il mercato ha convinto molti e quindi giusto ricordarsi dell'Ad rossonero. Bisogna sottolineare soprattutto l'ingaggio della bella sorpresa Boateng, nome che aveva portato l'ambiente a denigrare i vertici di via Turati, rei di essere diventati succursale delle provinciali. Ora ci si lustra gli occhi vedendo l'ardore del centrocampista ex Portsmouth, ricordiamo a tutti che è arrivato al Milan grazie al Genoa.

Applauso di rito ai migliori della giornata, ora squillo di chiarine per accogliere i peggiori della settimana.

1° FLOP - I CAMBI TARDIVI DI ALLEGRI: entrano Gattuso e Oduamadi quando ormai il cronometro scandisce i secondi che separano dal triplice fischio, viene da chiedersi: "Perchè li fa entrare?". Due sostituzioni servite più per garantirsi il "bonus" dei 3 minuti di recupero, che per dar man forte alla squadra. Già da qualche frangente il Milan accusava stanchezza e poca lucidità, qualcosa andava fatto, ma al 60esimo del secondo tempo, non dall'85esimo. Non faremo i nomi di chi doveva essere impiegato e come, non ci permettiamo tanto, soprattutto a giochi fatti. Lanciamo solo un monito per quanto riguarda il tempismo dei cambi che deve essere nettamente più azzeccato.

2° FLOP - CLARENCE SEEDORF: quando sta bene gioca bene e, il Milan vince, quando la giornata è meno felice stentano sia lui che la squadra. San siro come spesso capita, ha perdonato solo in parte gli errori dell'olandese, salvo poi comunque incitarlo per sostenere un giocatore troppo utile per personalità, tecnica e spessore umano. La giornata poteva essere migliore, se lui viene inserito tra i flop, è solo perchè ci si aspetta sempre di più, da una stella che età a parte, resta di assoluta grandezza.

3° FLOP - ANDREA PIRLO: nessuna critica tanto velenosa, ma il bresciano è parso sottotono e anche la manovra non ne ha goduto. Il Catania si è battuto con ordine e decisione, ma Pirlo ci ha abituati bene e quando non riesce nelle sue giocate migliori, lascia un po' d'amaro in bocca. Contro la Lazio troverà opposto il suo alter-ego Hernanes, l'uomo che doveva ripercorrere le sue orme in rossonero. Speriamo che il maestro, superi l'allievo.
 


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