Berlusconi, Presidente evergreen, punta il futuro ed è TOP. Ibra un colpo all'avversario e uno alla botte, re dei FLOP
Passo falso per tutti, bicchiere mezzo pieno per molti, il risultato maturato a San Siro divide e unisce con la stessa facilità. La settimana che doveva portare l'ossigeno si è invece confermata quella del passo rimandato, il campionato scivola verso la fine e i distacchi tra le parti rimangono invariati o quasi. Pareggiare in casa con l'ultima della classe (seppur assoltamente rispettabile), non può mai essere considerato come un episodio positivo, altri sono gli spunti da cogliere.
1° TOP - LE MIRE DEL PRESIDENTE BERLUSCONI: "Altri 25 anni alla presidenza della squadra, per replicare i primi", un patron che esordisce così alla propria festa, non può che essere celebrato come il più grande dei tifosi. Tanta determinazione, tanto entusiasmo che potrebbero significare investimenti importanti in futuro, per giocatori di livello, in grado di arricchire una rosa già di primo ordine. Il brio del Presidente "evergreen", ha reso molto più dolce anche il verdetto "numerico", offerto dal campo. Il pari di ieri non preoccupa, il futuro è targato Berlusconi e se tanto ci da tanto...
2° TOP - ANTONIO CASSANO: scommetti un euro sull'ex di turno e ti garantisci un introito sicuro, Max Allegri seppur tardivamente l'ha fatto e puntualmente ha bussato alla cassa. Fantantonio ha siglato il gol scacciapensieri, ha restituito il sorriso ai tifosi milanisti, lasciando gli avversari con l'amaro in bocca. Ibra si è fatto da parte, ora tocca al barese giocarsi tutte le carte in mano.
3° TOP - URBY EMANUELSON: esordio tra i "top", per l'esterno olandese arrivato all'improvviso da Amsterdam. Viene lanciato nella mischia e inizia a mostrare i primi colpi, dopo apparizioni pacate e non sempre di spessore pari a quello del giocatore. Spinge sul versante sinistro, ed offre ad Antonini il supporto utile per rendersi pericoloso in avanti. L'ambientamento non sarà ancora completo, ma notare dei miglioramenti è assolutamente incoraggiante.
4° TOP - LA PREMIATA DITTA ABATE - ANTONINI: si vola con le ali, Allegri lo sa e crede fermamente nei suoi uomini. Abate conferma la crescita, spesso impressiona e nel controllo a seguire, ricorda le giocate di alcuni grandi del passato. Il paragone con i mostri sacri non è proprio indicato, ma l'età gioca a suo favere, le prestazioni mettono in luce un talento forse più puro, di quanto immaginato da molti. Capitolo Antonini, l'umile faticatore del versante sinistro, si concede il leziosismo dell'assist. Non è nuovo a tali giocate, ma visti i numeri non corposissimi nella casella passaggi vincenti, l'augurio del tifo rossonero è di vedere il proprio terzino, risultare decisivo già dalla prossima occasione utile, magari in zona gol.
Non solo i magnifici cinque ad illuminare la scena, il duo Thiago Silva-Nesta ha stupìto e si è confermato come al solito. Mostruoso il brasiliano, impressiona giorno dopo giorno forse più di quanto sperato anche dai tifosi del Milan.
1° FLOP - L'IBRA FURIOSO: le decisioni arbitrali lo avrebbero forse portato dalla parte della ragione, ma lui non ci sta e con la manata rifilata all'avversario, si schiera apertamente con la sponda del torto. Lo svedese paga uno status mentale non proprio brillante, la troppa voglia di fare, frena l'impeto e il naturale corso degli eventi. Ritrova il gol su azione, ma non vale ai fini del tabellino ufficiale, serve un assist, anch'esso nullo, appare determinante pure senza brillare, poi il fattaccio unisce tutti contro di lui. Il riposo potrà portare lucidità, quella che servirà anche al Milan per rirendere e continuare la volata al tricolore.
2° FLOP - LA SVISTA DI MARK VAN BOMMEL: è costata in realtà più di quanto avrebbe dovuto, la svista del centrocampista che fino a quì ha stupito tutti, è arrivata come una mannaia. Mani in faccia per un errore assolutamente evitabile, unica macchia dell'ennesima prestazione comunque positiva. L'episodio incide sullo score finale, non sulla stima rimasta infinita e immutata.
3° FLOP - IL PRINCIPINO MERKEL: mai del tutto in partita, meno lucido e brillante delle altre occasioni, merita alla fine il cambio. Nessun accanimento sia chiaro, nei confronti del prospetto più lucente lanciato in prima squadra (non solo per il biondo platino dei capelli). In altre occasioni ha saputo dare di più alla causa, ma come tutti i "baby", necessita di tempo e fiducia. Non servre correre troppo, in campo lo fa Gattuso e fuori dal rettangolo, è invece sconsigliato. Servono tanti ingredienti per favorire la crescita di quello che già domani potrà essere il futuro faro della mediana rossonera.