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Ambrosini simply the TOP, Seedorf a big FLOP

di Stefano Maraviglia

L'ennesimo passo falso compiuto dal Milan, ha messo a verbale quello che era da tempo chiaro a tutti: il campionato è chiuso. Il pari in trasferta contro il Bologna, non solo avvilisce per tutto ciò che comporta, ma cala il Milan dal 2ndo posto in classifica, per lasciarlo ad una Roma a dir poco arrembante. Questo forse il dato che duole di più a Milanello. Come al solito, analizziamo chi può uscire dal Dall'Ara a testa alta e chi invece deve fare "mea culpa".

1° TOP - MASSIMO AMBROSINI: Ennesima conferma tra i migliori per il capitano rossonero. Massimo non a caso è il nome del protagonista de: "Il Gladiatore". Solita sostanza, impegno e grinta, un carattere che al Milan pare quasi unico. Si garantisce il gradino più alto del podio, con un gesto di galanteria unica, quando in una percussione offensiva cade a terra, ma tranquillizza portiere avversario e arbitro sulla sua buona fede, facendo subito segno al direttore di gara, che non vi erano gli estremi per il rigore e che la caduta era figlia del nulla. In una domenica condita da tuffi di difficoltà olimpionica, quello di Ambrosini rimane uno dei gesti più belli e utili al calcio, soprattutto alla morale del mondo del pallone.

2°TOP - DANIELE BONERA: Sarebbe stato suo il gradino più alto, se Ambrosini non avesse agito da uomo vero. Daniele torna titolare dopo quasi una vita, ma dimostra una freschezza invidiabile ed una condizione strepitosa. Di Vaio non si capacita di tale presenza e cozza con una certa continuità, contro il muro rossonero. Interventi efficaci, maschi e precisi, impossibile rilevare sbavature. Kaladze fissa il terreno, Favalli guarda il campo con l'atteggiamento di uno spettatore, ormai è Bonera il vice del duo Nesta-T.Silva, con buona pace per i compagni di reparto.

3° TOP - THIAGO SILVA: Imbarazzante dover stilare una graduatoria, il giusto tributo sarebbe un "exequo". Il brasiliano è una delle poche note positive. Giocare con nesta, Bonera o Favalli non fa differenza per lui, che sa di essere leader a prescindere. La scorsa settimana si sentiva il Pirlo dell'ultima linea, ieri si atteggiava con l'eleganza del miglior Fernando Redondo. Un piacere osservarlo uscire a testa alta dalla difesa, saltare gli avversari come birilli, se avesse i funambolismi del miglior Ronaldinho, potrebbe ricoprire tre Ruoli. Al Milan basta già che faccia bene quello difensivo e che continui così per lungo tempo. Lo diciamo sottovoce: "Baresi e Maldini sono leggende, tra vent'anni si potrebbe parlare anche di Thiago Silva". 

Dopo aver distribuito le medaglie d'oro, premiamo i meritevoli di quelle di cartone.

1° FLOP - CLARENCE SEEDORF: Cammina in campo, passeggia per uscire, nonostante il Milan necessiti di ogni secondo per l'assalto finale. sapete come completa l'opera? Con una scenatina di ritorno in panchina. Con quale faccia può protestare l'olandese, dopo aver disputato una partita sottotono e impalpabile? In campo non crea come dovrebbe e da uno come lui ci si aspetta sempre molto. Le statistiche lo inchiodano: il Milan meglio senza di lui. Basterà sentire il nome del Manchester United per ritrovare voglia e lucidità? Di domande ce ne siamo poste tante, sarebbe ora che lui ci desse delle risposte, ma dal campo.

2° FLOP - MANOVRA DI GIOCO: Non è per scagionare qualcuno che vengono inseriti tra i flop, il gioco o altri argomenti teorici. Il Milan che doveva conquistare 3 punti, aveva l'obbligo di alzare i ritmi e creare movimento in avanti. L'unico che si batte per la causa, è Borriello e contando che Leonardo schiera quattro elementi offensivi, è poca cosa. Mancini è giustificato, non si può mica pretendere la luna dall'ultimo arrivato, per di più un po' fuori forma, ma Dinho e Seedorf dovevano e devono fare decisamente di più.

3° FLOP - RONALDINHO: Ancora una volta lui. Non stiamo a calcolare presunte voci da bar, ma fatti concreti. Marcato a dovere, evita sistematicamente l'uno contro uno, si limita a giocate da semi-esordiente. Rarissimi i lampi di genio che gli sono consueti, a favore di una mediocrità troppo evidente. Per rispetto di chi troppo spesso è finito sulla bocca di tutti, non aggiungiamo altro, se non un sincero: "FORZA DINHO!".


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