15/02/2009-24/01/2010: sembrava la stessa partita
Il derby di ieri sera ha sancito la superiorità dell'Inter in un campionato che, salvo i ragionamenti e le speranze più ottimistiche, sembra essere di sua esclusiva. La squadra di Josè Mourinho ha dimostrato di essere la più forte ed ha giocato una grandissima partita fin dal calcio d'inizio decretato da Rocchi ed ha aumentato il valore della sua prestazione dopo l'espulsione di Sneijder. Per lunghi, lunghissimi tratti, si è avuta la sensazione che il tempo fosse tornato indietro al 15 febbraio di un anno fa: era sempre derby, sempre in casa dell'Inter e la tipologia di partita disputata dalle due squadre era, paradossalmente la stessa con una vigilia molto simile a quella che si consumata prima del'inizio del match. Il Milan ha fatto poco, troppo poco per poter recriminare qualcosa e non ha saputo sfruttare una superiorità numerica importante vista l'espulsione del faro del gioco interista. Probabilmente le assenze di Nesta e Pato saranno pesate ma non è giusto cercare delle scuse per ammorbidire la batosta rimediata, batosta che deve servire a ridimensionare i commenti trionfalistici dovuti al filotto di vittorie ottenute nelle tre giornate passate, successi rimediati contro un Genoa dalla difesa ballerina, una Juventus a pezzi ed un Siena fanalino di coda della seria A che aveva dato tutto o quasi nel tentativo di uscire indenne dallo scontro di una settimana prima, sempre a San Siro, contro Sneijder & co. A dire la verità, lo scorso anno, le polemiche erano fomentate dalla parte rossonera, con il gol di braccio di Adriano e i due rigori non concessi ad Inzaghi, ma ieri, come allora, il risultato è lo stesso: 3 punti all'Inter che scappa via verso un altro, ennesimo, tricolore con il Milan a -9, potenzialmente -6, a guardarsi dal ritorno delle inseguitrici che avanzano per un posto diretto alla prossima Champions. Il complesso d'inferiorità però, deve sparire al più presto altrimenti, il popolo rossonero vivrà ancora derby di questa portata.