REWIND & ZOOM: Sulla giusta strada
Il Milan spregiudicato, bello e divertente, che si esalta contro gli avversari che giocano (anche se il Genoa di ieri ha prodotto davvero troppo poco) e fanno giocare, non ha deluso, regalando a se stesso e ai propri tifosi un inizio d'anno coi fiocchi, che è valso a cancellare tutti i dubbi sul rientro dalle festività natalizie, e ad imprimere a tutto l'ambiente un'ulteriore ventata di entusiasmo, in vista del big match di domenica, a Torino, contro la rediviva Juve di Ferrara. Il Milan visto ieri sera ha confermato tutto quanto di buono aveva già mostrato nelle ultime 11 gare: in primis, una condizione atletica generale più che buona, palesata dalla lucidità nelle giocate e dalla facilità di corsa di diversi elementi: Antonini, Abate ed Ambrosini su tutti. In secondo luogo, proprio la presenza di terzini come Antonini e Abate, che con tanta buona volontà stanno dando il massimo per combinare le due fasi, assicura varietà di soluzioni, e tanto ossigeno ad una manovra che spesso rischia(va) di soffocare nel cloroformio dei passaggi in orizzontale. La pluralità dei fantasisti, poi, continua a rendere le manovre rossonere imprevedibili e potenzialmente devastanti (da sottolineare che ieri sera mancava anche Pato!), e finchè anche Ambrosini decide di saper fare bene tutto, dal mediano d'interdizione al centravanti, passando per il trequartista, le frecce in faretra non mancheranno. A tutto questo, d'ora in avanti ci sarà da aggiungere la presenza di Beckham. Più che positivo contro il Genoa, verosimilmente favorito per un posto da titolare su Gattuso, ancora non in condizioni ottimali, lo Spice Boy ha mostrato quel mix di classe, grinta e duttilità che fanno comodo dovunque e a chiunque. Insomma, mentre l'Inter si laurea campione d'inverno sull'orto del Bentegodi, e continua la propria corsa solitaria, il Milan comincia nel migliore dei modi il nuovo anno, con una vittoria importante e convincente, ma adesso, seguendo questa strada, si guarda avanti, alla Juve, perchè...chi si ferma è perduto.