Zlatan (e il Milan) rimettono la testa davanti: si chiude un 2011 strepitoso per i rossoneri
Il Milan chiude alla grande il 2011 nello stadio in cui era iniziata, forse in maniera ufficiale, la rincorsa al titolo numero 18 e lo fa raggiungendo quota 80 punti nell’anno solare dimostrando di essere stata la squadre più dominante, con la bellezza di 71 gol all’attivo e con uno Zlatan Ibrahimovic assolutamente devastante che, anche con i giri del motore limitati, fa la differenza entrando sia nell’azione del vantaggio rossonero sia firmando il raddoppio con una magia delle sue. Eppure, nonostante la vittoria, il Milan ha offerto troppi spazi al Cagliari che, seppur costruendo molto, ha dimostrato tutte le sue difficoltà in fase di realizzazione nonostante le tre punte mandate in campo da Davide Ballardini che ha dovuto ridisegnare il centrocampo con Cossu in cabina di regia (al posto di Daniele Conti) e con Ekdal a fare le veci di Biondini. I sardi, che erano partiti con il piglio giusto con il palo esterno centrato da Thiago Ribeiro, si fanno prendere d’infilata da un movimento ormai usuale di Ibrahimovic che trova il corridoio giusto per Robinho il quale, agevolato da un’uscita scellerata di Agazzi, trova la deviazione di Pisano nel sacco sardo con Nocerino che era messo subito dietro e pronto a metterla dentro. Dopo il vantaggio milanista, il Cagliari macina molti palloni ma, a parte una sventola di Ekdal dalla distanza ben disinnescata da Abbiati, non porta quasi mai pericoli veri alla porta milanista con gli ospiti che, tuttavia, non affondano quasi mai. La musica sembra cambiare nella ripresa con la squadra di Ballardini che commette l’errore, fatale, di aprire la guardia nel tentativo di pervenire al pareggio ma sono prima Aquilani, ben fermato da Agazzi, e Robinho, troppo egoista, a sfiorare il raddoppio che arriva allo scoccare dell’ora di gioco con una magia di Ibrahimovic che si prende la palma di migliore in campo insaccando con il pallone nella porta di casa dopo un numero ai limiti della fisica. Pato si divora per ben due volte il gol del tris confermando la sua poca lucidità sotto porta ma, alla fin dei conti, i rossoneri hanno portato a termine il loro compito e potranno guardare, con serenità e qualche gufo sulla tv, la sfida tra Udinese e Juventus che determinerà, in maniera inevitabile, la nuova geografia del campionato.