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Vita da manager, anima milanista al 100%: ecco chi è Giorgio Furlani, nuovo CEO del Milan

di Pietro Mazzara

Il primo segno caratteristico di Giorgio Furlani è una garanzia assoluta per i tifosi del Milan: la sua innegabile e sfegatata fede per i colori rossoneri. Perché il nuovo amministratore delegato del club, che dal prossimo 5 dicembre prenderà il posto di Ivan Gazidis, ha il Milan tatuato sul cuore fin dalla sua nascita. Da sempre appassionato di calcio, Furlani arriverà in via Aldo Rossi dopo 12 anni da portfolio manager del fondo Elliott, per il quale ha seguito – fin dal 2017 – il dossier Milan. Perché il 43enne manager milanese aveva intrecciato il suo lavoro con la sua passione nel momento in cui Yonghong Li bussò alla porta dei Singer per ottenere il prestito da 303 milioni (che sarebbero poi diventati 383 con gli interessi) per completare l’acquisto del club dalla Fininvest nell’aprile 2017. Successivamente all’escussione del pegno, Furlani è entrato in pianta stabile nel consiglio d’amministrazione del Milan e ha partecipato attivamente alla fase di controllo, sviluppo e risalita del club dal dissesto economico nel quale era caduto negli anni addietro. E se c’è qualcuno che possa pensare che Furlani sia solo un amministrativo, beh commette un errore importante visto che il nuovo CEO rossonero ha supervisionato molte delle trattative di mercato condotte in porto dalla direzione tecnico-sportiva.

RAPPORTI FORTI
Furlani, negli ultimi quattro anni, non solo è stato il braccio destro di Elliott dentro al Milan (insieme a Gordon Singer), ma ha preso parte attiva anche ai rapporti con l’Uefa e sul progetto stadio, che sarà uno dei dossier che il manager (con laurea alla Bocconi in economia e finanza e un master ad Harvard in business administration) dovrà portare avanti nel corso dei prossimi mesi per cercare di trovare la strada giusta tra il progetto San Siro e l’area di Sesto San Giovanni, già visionata e approvata da Gerry Cardinale in persona. Lo stesso Cardinale ha voluto confermare Furlani all’interno del nuovo consiglio d’amministrazione dopo l’insediamento di RedBird Capital come nuovo proprietario del Milan e la sua nomina ad amministratore delegato è vista come il giusto segno di continuità con quanto fatto da Ivan Gazidis dal 2018 a oggi. Tra l’altro, va ricordato, Furlani è stato supplente del manager sudafricano quando quest’ultimo si è dovuto assentare per i noti motivi di salute che lo hanno costretto a un periodo di cure negli Stati Uniti. L’altro vantaggio di Furlani sarà quello di entrare nella stanza dei bottoni conoscendo già il suo funzionamento, con l’obiettivo primario di continuare a tenere alto il livello di competitività del Milan, sia sul campo sia come azienda.

IL BENE DEL MILAN
Uomo deciso, risoluto, Furlani è stato il centravanti di Elliott durante gli scontri per la governance di Ansaldo Sts e Tim, dove si è dovuto confrontare con colossi mondiali come Hitachi e Vivendì. Dunque, anche nella gestione di casi spinosi come potrà essere, ad esempio, il rinnovo di Rafael Leao e la sua gestione in caso di mancato accordo, la società potrà contare su un uomo forte che saprà scegliere sempre per il bene del club per il quale fa il tifo. E da uno che nel 2007, nel deserto del Cile, trovò un televisore in una locanda per vedere la finale di Champions League tra Milan e Liverpool non possiamo che attenderci un’abnegazione totale alla causa (che lo porterà a tornare a vivere a Milano con la moglie e i tre figli, anche loro milanisti). Buon lavoro Giorgio, con il bene del Milan sempre al primo posto.


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