... vero Silvio?
Un porto aperto che ingolosisce molti sciacalli, preda di pirati che arriveranno e faranno loro la tua merce preziosa. Vi ricordate i tempi in cui i più grandi calciatori facevano a gara per arrivare a Milano? Quando pur di giocare alla Scala del calcio con il Diavolo erano pronti a ridursi l'ingaggio? Quando in panchina i rossoneri facevano sedere l'ultimo pallone d'oro? Cos'è successo? Parallelamente al cambiamento avvenuto in rossonero, in casa d'altri sembra che tutto sia rimasto così com'era: la parentesi calciopoli ha portato l'Inter a vincere dopo anni e la Juve a retrocedere in B ma subito tutto è tornato come prima. Ovunque ma non al Milan. L'Inter riapre il portafogli (11 milioni per il riscatto di Guarin + 11 per Palacio) e la Juve torna sul tetto d'Italia grazie a quello spirito che la contraddistingue. Tutto normale no? Sembra che il tempo si sia fermato. Solo lontano dalla sponda rossonera del Naviglio. I rossoneri giocano con i tre mediani, sdoganando il bel giuoco voluto dal Presidente affidandosi invece al lancio lungo destinazione Ibra. Basta trequartista più due punte più Seedorf e Pirlo, dentro con una mezzala spostata sulla trequarti (l'ottimo Boateng) e tre medianacci tutta corsa, grinta e spirito. Se accompagnassero per mano un marziano nel campionato italiano non crederebbe che quella squadra con la maglia rossonera è la regina mondiale del gioco del calcio propositivo, bello ed efficace, che nella storia ha sempre comprato e quasi mai venduto, che in Europa ha dominato... Come spieghiamo a quell'ometto verde e a tutti i piccoli rossoneri che il Milan non è questo? Che se avessero bussato alla porta di Galliani per avere Thiago Silva, il direttore avrebbe sbadigliato, sussurrato qualcosa e richiuso a tempi record quella porta mai aperta? Che, qualora fosse partito un big, ne sarebbero arrivati tre con gli interessi?
Solo uno può rispondere a tutti questi interrogativi, vero Silvio?
Twitter: @FSpecchia