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Uno Juve-Milan troppo spezzettato per fornire chissà quali indicazioni, ma qualcosa c'è. Reijnders impatta bene, serve rivedere Pulisic a destra

di Antonello Gioia

Va alla Juventus, per 6-5 ai calci di rigore, l'amichevole italiana in terra americana contro il Milan, dopo il 2-2 dei 90 minuti regolamentari, per effetto delle reti (tutte su calcio piazzati) di Thiaw (assist di Theo su punizione) e Giroud (assist di Thiaw di testa su corner) per i rossoneri e di Danilo e Rugani (assist di Chiesa) per i bianconeri; da segnalare, a inizio partita, l'infortunio muscolare subito da Davide Calabria, le cui condizioni saranno da valutare. La partita vera e propria, di fatto, è durata un'ora, quando poi gli allenatori hanno stravolto le formazioni inserendo tantissimi giovani.

Partita spezzettata
La prestazione del Milan è stata un po' più compassata, certamente meno brillante rispetto alla prima uscita contro il Real Madrid, quando a giocare per la maggior parte del tempo erano stati coloro che lavoravano sin dal 10 luglio; oggi, invece, Pioli ha schierato una formazione molto vicina a quella titolare ideale, con tutti i big presenti (Maignan, Theo, Leao e Giroud), Pulisic a destra e Reijnders e Loftus-Cheek mezzali. Ne è risultata una partita spezzettata, anche per i tanti falli commessi dai bianconeri, poco fluida certamente anche a causa dei carichi di preparazione (anche se poi in Serie A partite a certi ritmi capitano, eccome se capitano), ma con alcune indicazioni certamente interessanti dal punto di vista tattico. Dal punto di vista dei singoli non risultano molte note da segnalare, se non la ottima impressione destata da Reijnders: passo e personalità, non appena si integrerà al meglio sarà determinante per il Milan. Da segnalare il plus sui calci piazzati a favore per il Milan (tre gol in due amichevoli segnati) e il minus su quelli a sfavore (due gol su due subiti oggi su questo fondamentale).

Le indicazioni
Così come accaduto nelle prime due amichevoli stagionali, il Milan parte con il 4-3-3 in fase di possesso, ma, in fase di non possesso, la squadra ruota con il 4-2-3-1 sfruttando il movimento da trequartista centrale di Loftus-Cheek, il quale va a fare la prima pressione sugli avversari assieme ai tre attaccanti. Altra indicazione tattica interessante è il movimento dei terzini, i quali, in fase di possesso, si accentrano tantissimo (a turno) ad affiancare Krunic nella posizione da mediano per fornire un'alternativa di gioco, lasciando spazio agli esterni offensivi e liberando da compiti posizionali troppo arretrati le mezzali. I movimenti ci sono stati, ma sono ancora da oliare: sia Leao che Pulisic, infatti, hanno fatto fatica a liberarsi nell'uno contro uno e a sfruttare le loro qualità; è, dunque, difficile giudicare oggi la prova da esterno a destra (in attesa di Chukwueze) del talento americano e serviranno altre occasioni.


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