Un piccolo grande cambiamento
Sarà per gli spifferi divenuti tifoni, ma Massimiliano Allegri sembra pronto al "grande cambiamento". Via le mezz'ali, dentro gli esterni. Stando all'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", il tecnico livornese avrebbe deciso di passare al 4-2-3-1, dopo aver già modificato parzialmente il suo assetto contro l'Anderlecht. In definitiva si tratterà più di un cambio di mentalità che di uomini, considerando le probabili scelte dell'allenatore toscano. L'unica differenza sembrerebbe Riccardo Montolivo, rientrato in gruppo e certamente disponibile per l'insidiosa trasferta di Udine. E il resto della formazione? De Jong dovrebbe essere affiancato all'ex viola, nei due davanti alla difesa; dietro Pazzini, unica punta, potrebbero agire Nocerino, Boateng ed Emanuelson. E' chiaro che, a seconda del grado di pericolosità da attribuire alla manovra, Allegri potrebbe sostituire uno dei tre "rifinitori" con Stephan El Shaarawy, tra i più pimpanti nel martedì di Champions League. Cambiare il sistema di gioco non risolve automaticamente i problemi, ma almeno li spazza via sotto il letto. In un momento di assoluta difficoltà, tecnica e soprattutto psicologica, qualsiasi piccola mutazione può portare a riscontri positivi. D'altronde, come si è potuto constatare fin troppo chiaramente contro Atalanta e Anderlecht, Pazzini non ha ricevuto palloni giocabili in 180 minuti disputati. Già questo basterebbe per provare qualcosa di diverso, sperando che la maggior presenza sulle fasce possa aumentare i cross e gli assist. Udine, dopo tanti mesi, può significare nuovamente svolta: il Milan non può più sbagliare.