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Un Milan normalizzato

di Francesco Specchia

84esimo minuto, palla gol importante per il Milan, Robinho solo davanti a Julio Cesar spara addosso al numero 1 dell'Inter. L'assist filtrante è di Stephan El Shaarawy. Il talento è subentrato a Pato da appena da 50 secondi. Un applauso.
Il derby della madonnina mette di fronte due squadre reduci da un buon momento di forma. L'Inter si presenta con un compatto e guardingo 4-4-2. Ranieri snatura, come spesso accade, Alvarez dirottandolo sulla corsia sinistra anche per cercare di contenere Abate, piuttosto che rivedere il suo credo tattico. Il Milan scende in campo secondo volere presidenziale. Boateng in mediana e Pato ad affiancare Ibra. La vittoria della stracittadina è la vittoria di Ranieri su Allegri. Il Diavolo propone una formazione sulla carta molto più forte della compagine nerazzurra ma l'attendismo e la compattezza di Zanetti e compagni hanno imbrigliato Ibra e compagni. Lo svedese manca la partita sovrastato dalla potenza fisica della coppia Lucio-Samuel che gioca novanta minuti di ardore, ritmo e personalità. Compatti dietro la linea della palla per ripartire sapendo che Pato sarebbe stato devastante in campo aperto. Le sostituzioni di mister Allegri sembrano suggerite dal fresco rinnovo contrattuale. Dopo Pato e Boateng, il terzo desiderio presidenziale si avvera con Binho dietro alle punte e il seguente dirottamento di Emanuelson sulla fascia mancina (vero ruolo naturale dell'olandese). L'ex Ajax parte dal primo minuto dietro alle punte e disputa una signor partita, sia nel ruolo di centrocampista offensivo che in quello di esterno basso. Tutto ciò però imbriglia Boateng che non può sprigionare la sua cattiveria in quello che è il ruolo preferito dal ghanese. Come mezz'ala destra Prince è costretto da dettami tattici che ne limitano l'imprevedibilità, costringendolo spesso al compitino. L'Inter ben compatta in fase di non possesso libera gli esterni alla ricerca del colpo letale che arriva in seguito al regalo gentilmente offerto da Abate che svirgola il cambio di gioco di Javier Zanetti spalancando la porta a Milito. Il terzino destro nonostante questo grossolano errore rimane un grande giocatore in costante crescita ma il 'buco' lasciato appartiene ad altre categorie. Una volta in vantaggio i nerazzurri si sono chiusi ulteriormente alla ricerca dei preziosissimi tre punti in palio. Da sottolineare la prestazione convincente di Van Bommel, vero leader e metronomo del centrocampo. L'olandese ha colto sullo 0 a 0 una bella traversa dopo l'azione personale di un Pato in condizione.
Il Diavolo rimane la compagine più forte del campionato e, malgrado questo sgambetto, sarà la squadra da battere.


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