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Un mese alla chiusura del mercato!

di Antonio Vitiello

Il piatto piange, le operazioni in entrata del Milan sono ancora le stesse da inizio mercato. Si è partiti forte con gli ingaggi a parametro zero di Alex e Menez, entrambi dal Psg, poi il nulla. I riscatti di Saponara e Albertazzi da Parma e Hellas, poi tutte le attenzioni si sono concentrate su Rami. Lo sforzo economico del francese ha permesso l’acquisto dal Valencia, ma quanta fatica.

LUGLIO VUOTO - Il mese di luglio è così passato senza grossi sussulti. Tra un nome e l’altro sono trascorsi 30 giorni dall’apertura del mercato, ma senza portare a casa nessuno. Sono stati tanti i nomi caldeggiati e sfumati allo stesso tempo. Iturbe e Romulo su tutti. Erano loro due le pedine chieste da Inzaghi nei diversi summit ad Arcore con Galliani e il resto della proprietà. L’altro ancora valido è Cerci, inseguito da Monaco e Atletico Madrid. Ma è stato un mercato deludente, sulla stessa linea di quelli passati. Chi si aspettava l’assalto a giocatori importanti per rinforzare l’organico è rimasto puntualmente deluso. Anche gli abbonamenti ne risentono, per ora sono davvero pochi e si rischia di abbassare la soglia rispetto all’anno scorso.

MANCA UN MESE - Gli ottimisti guardano avanti, c’è ancora un mese di speranza, oppure di agonia, dipende dai punti di vista. Solitamente il mercato del Milan vive il momento migliore negli ultimi 10 giorni di agosto, quando Galliani prova a chiudere le trattative imbastite durate tutta l’estate. Resta da chiudere definitivamente il capitolo Robinho, il Milan rischia di tenerselo ancora sul groppone. Via il brasiliano la società proverà a chiudere Cerci. Resta solo lui come reale obiettivo, l’accordo con Cairo potrebbe reggere a meno di clamorose offerte dall’estero. A detta di Galliani non ci saranno altri rinforzi, l’unico scopo è trovare l’esterno destro di piede mancino, ma sappiamo che la squadra ha bisogno di almeno altri tre importanti correttivi. Nell’ultimo mese, quello decisivo per formare l’ossatura della squadra, il Milan è chiamato a fare uno sforzo concreto per provare a ripartire.


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