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Un giorno alla polveriera

di Francesco Somma

Manca un giorno all’ingresso nella polveriera: tale è il Renzo Barbera di Palermo, tana di una squadra, anzi di una cultura e di due colori, storicamente ostici ai colori rossoneri. Per come è vissuto il calcio sulla punta dello stivale, certi stadi hanno una capacità di infiammarsi e di toccare temperature altissime, tale da mettere in crisi qualsiasi squadra. Prova ne siano alcune tra le più grandi imprese compiute ad esempio dal Napoli di Mazzarri negli ultimi anni: se volessimo indicare uno stadio che meglio di tutti incarni la potenza del fattore ambientale, subito dopo il San Paolo, potremmo indicare sicuramente l’impianto palermitano. Un calderone, una polveriera, appunto, la cui forza è testimoniata vividamente dai risultati che dal mese di settembre ad oggi i rosanero hanno totalizzato. Ci sono alcuni numeri che spiegano le difficoltà insite nell’impegno che il Milan affronterà domani, più di mille parole: basti pensare che 30 dei 34 punti che il Palermo vanta in classifica, sono arrivati tra le mura amiche. C’è poi da tenere presente che ad accogliere il Milan ci sarà un avversario che viaggia con il vento in poppa e che nelle ultime 4 partite ha fatto piazza pulita conquistando 12 punti. A tutto questo, possiamo aggiungere la pessima tradizione di Max Allegri al Barbera, perdente tre volte su tre, e contro Bortolo Mutti (tra i due è finita sempre in pareggio). Soprattutto, a mettere in guardia i rossoneri deve essere la prolificità casalinga dell’attacco siciliano, che al Barbera segna 2,5 gol a partita: una media allucinante. Ci vorrà un grande Milan, insomma, per valicare una squadra discreta che in casa sa diventare micidiale. Basterà un Milan da trasferta, perché se è vero che a Palermo i padroni di casa sanno fare la voce grossa, è altrettanto vero che i rossoneri non hanno mai avuto nostalgia di casa, e lontano da San Siro non temono confronti.


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