Un altro uomo del destino sulla strada del trionfo
Lo Scudetto non è ancora matematico, ma il traguardo è ormai ad un passo: un solo step verso la gloria. In una sfida complicatissima, con un Milan rimaneggiato ancora privo delle sue prime punte, un altro uomo del destino si è unito in questo infinito puzzle tricolore. Dopo solo otto minuti, servito da Robinho, Mathieu Flamini ha estratto dal cilindro una giocata imprevedibile, eludendo la marcatura del suo avversario e proiettandosi solo di fronte a Viviano. La prima conclusione del marsigliese è stata intercettata ma, grazie ad un pizzico di fortuna, il numero 16 è riuscito a raccogliere la corta respinta del portiere e depositare il pallone in rete: terzo gol con la maglia del Milan per il ventisettenne, il primo a San Siro in Campionato. Una gara difficile da sbloccare, incanalata immediatamente sui binari rossoneri: un plauso legittimo e meritato va all'ex Arsenal, sempre impavido e grintoso sul terreno di gioco, oggi decisivo in maniera inequivocabile. Se la rete di Robinho, a Brescia, aveva quasi chiuso i conti, il gol di Flamini ha posto una pietra tombale sulle ormai esigue speranze altrui. In settimana il roccioso mediano si era detto soddisfatto della sua stagione, la sua prima da protagonista da quando è approdato in maglia rossonera: la rete ai danni del Bologna, di fatto, non può non innalzare il valore dell'annata del transalpino, lottatore inesauribile in mezzo al campo. La partita contro gli emiliani, nonostante il sigillo in avvio, si è rivelata comunque ardua: qualche errore di troppo sottorete, infatti, ha rischiato di compromettere una gara dominata e controllata agevolmente. Gli 80.000 di San Siro, dopo 93 minuti di sostegno, hanno comunque potuto gioire festanti: non c'è matematica, ma ci siamo quasi. Il merito è anche, e soprattutto, del guerriero Flamini, l'indomabile "Cane Pazzo", soprannome ideato in Inghilterra nei suoi trascorsi come "Gunner". Da idolo di Londra sponda Arsenal a paladino nella rincorsa rossonera al tricolore: grazie Mathieu!