Un 10 non da 10: Calhanoglu si guadagni sul campo il rinnovo di contratto
Se indossi la maglia numero 10, solitamente, sei uno dei top player della squadra. Se indossi la maglia numero 10 del Milan, solitamente, sei un giocatore che fa la differenza. Solitamente però, cioè non sempre. Chiedere per provare ad Hakan Calhanoglu: il trequartista turco, infatti, non si sta - ahi noi - dimostrando all’altezza del glorioso numero che porta e - ahi lui - all’altezza delle richieste contrattuali che il suo entourage esige dal club di via Aldo Rossi.
POCO INCISIVO - I numeri non dicono tutto di un calciatore, ma sicuramente, nel caso di Calhanoglu, sono abbastanza indicativi. Solo 3 goal segnati in questo campionato di Serie A: uno su rigore contro la Lazio all’andata, uno decisivo per il 2-3 di Firenze e il terzo, l’ultimo, per il momentaneo vantaggio contro il Sassuolo; meglio negli assist, con 9 passaggi vincenti in 28 partite disputate. Nella valutazione del giocatore, però, pesano soprattutto gli errori sotto porta (vedi le due occasioni clamorose gettate al vento contro la Lazio) e la poca incisività, intesa come il fare la scelta giusta al momento giusto, all’interno del gioco della squadra.
RINNOVO DA GUADAGNARE - Sul calciatore, invece, ha inciso eccome il rinnovo di contratto che continua a non arrivare. A fronte di una richiesta iniziale di 6 milioni di euro a stagione, l’entourage di Calhanoglu ha abbassato le pretese a 5 milioni, con l’offerta della dirigenza rossonera che si è fermata a 4 + bonus; su di lui, tra l’altro, si vocifera l’interesse della Juventus e di un altro paio di club europei, ed è innegabile che, nonostante le dichiarazioni di circostanza, tutti questi tira e molla influiscano sulle prestazioni dello stesso Hakan e, in generale, della squadra. Se chiedi certe cifre, però, devi confermarle sul campo: non bastano 6 mesi fatti bene per guadagnarsi tutto quel pane. Soprattutto se sei il numero 10 del Milan e per il Milan devi fare la differenza nei momenti che contano. Altrimenti non sei da 10.