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Tutte le analogie col 2009: grande cessione, stesso obiettivo

di Matteo Calcagni

Via Thiago Silva, via Ibrahimovic. Sembra di essere tornati indietro di tre anni, quando il Milan cedette Kakà al Real Madrid per una cifra superiore ai 60 milioni di euro. Percorso simile a quello attuale, viste le esigenze di bilancio e la difficoltà nel reggere il lordo di certi stipendi. Nell'estate del 2009, prima di virare su Klaas-Jan Hunteelar, il Diavolo provò con insistenza a prelevare Edin Dzeko dal Wolfsburg: Galliani era rimasto estasiato dalle qualità del bosniaco, esploso in Bundesliga e fresco vincitore del Meisterschale. La società tedesca, decisamente solida sotto il profilo economico, fece valere la sua posizione, trattenendo l'attaccante anche contro la sua volontà. Dzeko ha sempre ribadito di essere un tifoso milanista, tanto da possedere, nella sua casa a Sarajevo, una vera e propria collezione di maglie rossonere. Il "Diamante", così lo chiamano in Patria, cercò in tutti i modi di convincere il Wolfsburg, ma non ci fu nulla da fare: la sua avventura in Bundesliga si concluse poi nel gennaio 2011, quando si trasferì al Manchester City per circa 35 milioni di euro. La grande concorrenza in attacco, in questo anno e mezzo in Inghilterra, non ha certamente aiutato l'inserimento del centravanti ventiseienne, comunque autore di un ottimo bottino realizzativo: venticinque reti tra Premier League, coppe nazionali e coppe europee. Al momento il reparto offensivo di Mancini è particolarmente intasato e, per far posto al "sogno" van Persie, Edin Dzeko sembra il candidato principe alla partenza. L'ex Wolfsburg, che ha uno stipendio inferiore a quello di Tevez, rappresenta anche una determinata continuità tattica con Zlatan Ibrahimovic: impossibile paragonare i "numeri" dello svedese a quelli del bosniaco, ma è innegabile che i due si somiglino sia come stazza che come caratteristiche. Come Ibra, anche Dzeko ama uscire dall'area di rigore, essendo dotato di ottime qualità tecniche nonostante un'imponente struttura fisica. Massimiliano Allegri ha già dato il suo benestare, ritenendo il centravanti balcanico più adatto, rispetto all'Apache, per "sostituire" il campione di Malmoe. Lunedì ci sarà il primo incontro con il procuratore: col giocatore si dovrebbe trovare facilmente un accordo; abbassare le pretese economiche del City sarà più complicato. Gli inglesi sanno che il Milan ha in cassa un vero e proprio tesoro e, in tal senso, non esiteranno a massimizzare la richiesta economica per il nativo di Sarajevo. Adriano Galliani dovrà essere bravo a muoversi con astuzia, tenendo conto che, dopo aver ceduto Thiago e Ibrahimovic, il mercato del Milan non potrà fermarsi al solo attaccante.


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