Turnover per la Champions, era una scelta necessaria?
Turnover, quanti dolori! Il Milan torna da Parma con un punto in tasca, con la consapevolezza fondata di avere una rosa piuttosto corta e con l'assoluta certezza che per gli esperimenti non c'é più né tempo, né spazio. È fino a qui c'eravamo giá tutti, o quasi.
Prestazione opaca a parte, non si capisce però dove la scelta di ruotare alcuni titolari (Pazzini in primis) possa portare dei vantaggi concreti non solo sul lungo ma anche sul breve periodo. Il Milan deve innanzitutto trovare la quadra giusta, essenziale. Quella che puó e deve portare tra le prime tre. È poi pensare a tutto il resto.
Perché se il turnover é fatto per preservare energie in vista della sfida di mercoledì con lo Zenith, allora siamo fuori dalla logica umana. Dove vuole arrivare il Milan in Champions? Seriamente. Si può giusto passare il turno poi poi rischiare di incrociare il Real, il Bayern e corazzate di tal guisa per essere sbattuti fuori malamente (la batosta di Manchester con Park che sembrava Garrincha dovrebbe essere ancora nelle memorie). No, grazie. Meglio programmare e farlo seriamente. Costruire un undici che possa garantire un nuovo approdo in Champions per l'anno venturo perchè il terzo posto già sará impresa complicata per tanti, Milan su tutti. Riflettiamo bene: se i 6 milioni del passaggio agli ottavi sono così vitali, pensiamo a cosa sarebbe rinunciare ai 20 e passa della qualificazione alla prossima...