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Tanto El Shaarawy poco Ibra

di Francesco Specchia

Tre punte per zero punti. Il Milan arriva a Roma con una lunga lista di infortunati, allora dentro Mesbah dal primo minuto e via di centrocampo muscolare con Van Bommel, Ambrosini e Nocerino. L'unico predisposto all'inserimento è proprio quest'ultimo che crea il primo pericolo a Marchetti grazie ad un'incursione culminata con una bella incornata disinnescata dall'estremo difensore di casa. Il piccolo Faraone El Shaarawy parte per la seconda volta nella stagione titolare in campionato e si dimostra molto attivo. Prima salta il portiere e calcia da posizione defilata trovando la deviazione decisiva di un difensore, poi, al 37esimo, solo non viene servito da Ibra al centro dell'area di rigore. Nel secondo tempo si procura un rigore dopo un bell'inserimento nell'area biancazzurra, sennonché il guardalinee sconfessa la decisione dell'arbitro per dare un inesistente fallo in attacco. La soluzione con le tre punte ha dato la sensazione di non lasciare punti di riferimento agli avversari considerando il gran movimento di tutti gli interpreti, a mancare è stat la rapidità nel far girare il pallone e la freschezza atletica. Il Milan è sembrato sulle gambe, macchinoso e poco attento, concedendo così come accaduto nel derby, spazio per le ripartente avversarie. Gli esterni bassi, in occasione dei gol si sono fatti trovare fuori posizione lasciando i fianchi scoperti agli attacchi della Lazio. Mesbah ha dimostrato allo stesso tempo personalità e buona attitudine alla fase offensiva raggiungendo con costanza la linea di fondo. Bravo nell'uno contro uno è venuto meno al momento di scodellare al centro dell'area. Spesso è risultato poco preciso. Se Ibra non gira il Milan non vince.


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