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Speciale Natale - Mattia De Sciglio ed un 2012 da predestinato

di Emiliano Cuppone

Il 2012 è stato l’anno della svolta di Mattia De Sciglio, vera e propria sorpresa del nuovo diavolo di Massimiliano Allegri.
Aggregato alla prima squadra già nel ritiro del 2011, il terzino classe ’92 ha assistito dalla panchina a qualche partita nella prima parte di stagione, senza assaggiare il campo in campionato, collezionando due apparizioni nel girone di Champions. Poi con l’inizio del 2012 sono arrivate le prime opportunità anche in campionato, con il ragazzo che è stato schierato da titolare contro Chievo ed Atalanta, per poi giocare gran parte del derby subentrando dopo l’infortunio di Bonera. Qualche impaccio nelle prime uscite, ma la confidenza con il grande palcoscenico non ha tardato ad arrivare, a dimostrazione di una maturità disarmante a dispetto dell’età, con un derby giocato alla grande nonostante la sconfitta patita dal Milan.
Con il cambiamento generazionale del nuovo corso rossonero, lo spazio per il sorprendente numero 2 è aumentato in maniera decisiva, favorito anche dai problemi fisici di Antonini ed Abate, si è presa la maglia da titolare sfruttando la sua capacità di giocare pressoché senza alcuna differenza su ambedue le fasce.
Ha stupito per qualità, tecnica, abnegazione tattica e, soprattutto, per carattere e carisma. Mattia De Sciglio è un giocatore completo, l’uomo che ha risolto l’ormai annoso problema delle fasce che accompagnava il Milan da anni. Quello che lascia disarmati, poi, è l’umiltà e la maturità di un ragazzo che a soli 20 anni parla già da veterano, con la disponibilità del ragazzino alle prime armi e l’atteggiamento composto dei giocatore navigato.
Un terzino completo, capace di prendersi la scena a suon di prestazioni impeccabili e cross per i compagni, una vera manna per un diavolo che soffriva da anni la mancanza di un esterno capace di fare la differenza. Il 2012 di De Sciglio volge al termine, con la consapevolezza di essere un punto fermo del suo Milan e della Nazionale Under 21 (nulla vieta che presto possa arrivare la chiamata di Prandelli), una delle più belle sorprese degli ultimi anni, un regalo che arriva dalla formazione Primavera, la sintesi perfetta di quel campione fatto in casa auspicato dai vertici rossoneri. Accostato a Maldini, paragone azzardato, ma favorito dalla capacità di coprire ambedue le fasce, Mattia De Sciglio chiude il suo anno speciale con la consapevolezza di essere solo all’inizio di quella che appare sempre più come una carriera fulgida a forti tinte rosse e nere, quella di un predestinato.

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