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SPECIALE MN - La top 11 della Primavera: tra soprese, conferme e un ballottaggio in panchina

di Pietro Mazzara

Tempo di best 11 anche per la Primavera del Milan che, nell’anno che si è appena concluso, ha messo in mostra molti giovani interessanti e che, lo ammettiamo, hanno messo in difficoltà la nostra redazione nella stesura di questa formazione che racchiude i migliori giocatori che sono stati guidati da Giovanni Stroppa prima e Aldo Dolcetti poi. Un mix tra il vecchio e nuovo corso che ha prodotto quanto segue.
Il modulo scelto è il 4-2-3-1 e vede:

Tra i pali

RICCARDO PISCITELLI – Dopo aver preso il posto di Davide Di Fabio sul finire del 2010, Piscitelli è stato tra i protagonisti di questo 2011 mettendo in mostra una crescita continua e stupefacente, allenandosi in maniera sempre più intensa e facendo propri i consigli sia di Beniamino Abate, il preparatore dei portieri della Primavera, sia quelli di Marco Landucci e Valerio Fiori che ne hanno testato le qualità negli allenamenti con la Prima Squadra (dove si trova tutt’ora per il ritiro invernale in quel di Dubai). Tra le cartoline che il Pisci ci ha regalato, è indelebile la superlativa prestazione contro l’Inter nel play-off per accedere alle Final Eight scudetto dove ha neutralizzato ben 3 calci di rigore.

Nella difesa ideale stilata troviamo:
MATTIA DE SCIGLIO – Con Stroppa ha fatto di tutto: dal terzino destro al trequartista di destra per passare anche in mezzo come interno di centrocampo. Il suo ruolo naturale è quello di laterale di difesa ed è qui che sia Massimiliano Allegri che Aldo Dolcetti lo hanno schierato con maggior costanza. Grande corsa, buona tecnica individuale e ottimo calcio, sono queste le tre caratteristiche principali, oltre a una grande umiltà, che permetteranno a De Sci di imporsi nel prossimo futuro.

RODRIGO ELY – Arrivato al Milan dal Brasile con le stimmate del fuoriclasse, Rodrigo, che ha scelto la nazionalità italiana, ha confermato quanto di buono si diceva a livello prettamente di chiacchere tra addetti ai lavori. Forte di testa, veloce nell’alzare la difesa, quasi insuperabile nell’uno contro uno, Ely si è preso con personalità la leadership della difesa della Primavera con personalità e grinta abbinate a una tecnica molto brasiliana.

NICOLA PASINI – E’ stata una dura lotta con Albertazzi ma, alla fine, abbiamo premiato, seppur non all’unanimità, l’attuale difensore centrale della Carrarese che, nell’anno passato, ha messo in mostra una grande maturazione facendosi sentire anche in zona gol. La sua assenza nella sfida contro la Roma alle Final Eight si è fatta sentire in maniera abbastanza importante perché, proprio con Albertazzi, formava una delle coppie centrali meglio collaudate dello scorso campionato Primavera. A Carrara la situazione non è idilliaca e a gennaio ci potrebbe essere un cambio casacca per far vedere a tutti le sue doti ancora inespresse.

ANDREA DE VITO – Plebiscito di voti redazionali per Up&Down. Capitano silenzioso in campo tanto quanto importante nello spogliatoio. Le sue ottime stagioni con Stroppa, in estate, gli sono valsi il passaggio al Cittadella dove era diventato il titolare della fascia sinistra. Poi, la solita spalla, ha deciso di mettersi di mezzo costringendolo ai box per 3-4 mesi ma tornerà più forte di prima.

La linea a due, davanti alla difesa, prevede:
ALESSIO INNOCENTI – El Locro è la sorpresa assoluta di questo 2011 per ciò che riguarda il centrocampo. Grinta argentina, intelligenza tattica tutta italiana e un buon feeling con il gol fanno dell’italo-argentino uno dei perni della mediana di Dolcetti e, nella seconda parte di stagione, sarà chiamato a fare un ulteriore salto di qualità per aiutare il Milan a raggiungere i suoi obiettivi.

SIMONE CALVANO – Per Stroppa era diventato inamovibile e, probabilmente, lo sarebbe stato anche per Dolcetti. Diciamo sarebbe stato perché l’infortunio alla cartilagine del ginocchio sinistro, operato in agosto dal dottor Martens, gli ha impedito di essere a disposizione. Vincitore del MilanNews.it Awards nella categoria come miglior giovane, Calvano è uno di quei giocatori che può ricevere tanto dal calcio ma, allo stesso tempo, al quale potrà dare tanto. Il 2012 sarà il suo anno.

Nella linea dei trequartisti, abbiamo scelto un tridente fatto tutto di tecnica, classe e spettacolo:
SIMONE VERDI – Magic Box, nel 2011, ha trovato il suo primo anno da uomo immagine. Giocatore spesso determinante, era tra le armi principali della primavera dello scorso biennio. Destro o sinistro per lui non c’è differenza e il passaggio al Torino non è stato casuale. Nel nostro top 11, se dovessimo assegnare le maglie, gli daremmo la sua numero 7.

MARCO FOSSATI – Se a Verdi diamo la 7, la 10 è indiscutibilmente la sua maglia. Cervello sopraffino, sia dentro che fuori dal campo, ha nei suoi piedi i tempi e i ritmi sia del regista che del trequartista moderno. Tornato al Milan dopo la parentesi neroazzurra, ha dato l’anima alla squadra e, ora che gioca in Lega PRO, è un punto di riferimento per il Latina.

ADRIA CARMONA – Chupito. Arrivato dal Barcellona con molte aspettative addosso, Carmona si è fatto valere sia nel 4-2-3-1 di Stroppa sia nel 4-3-1-2 di Dolcetti. In particolar modo, in quest’ultimo modulo, ha trovato una continuità di rendimento e di prestazioni esaltati, mandando al manicomio molti avversari, lasciati di sasso dalle sue finte e dalle sue accelerazioni.

Infine, come terminale offensivo:
GIANMARIO COMI – Non ce ne vogliano Jack Beretta e Simoneandrea Ganz, ma la scelta di Comi è stata quasi inevitabile tanto quanto scontata. 23 gol nell’anno solare sono una cosa spaventosa e, la maggior parte di questi, sono stati segnati con la maglia del Milan sulle spalle. Rapace dell’area di rigore, con Dolcetti ha disciplinato il suo modo di stare in campo passando da centravanti boa ad attaccante che riesce sia a colpire che a creare per gli avversari.

In panchina:
GIOVANNI STROPPA – La scelta dell’ex tecnico della Primavera, attualmente allenatore del Sud Tirol in Lega PRO, è dovuta alla tipologia di gioco che ha saputo far esprimere ai suoi ragazzi nella seconda parte della passata stagione, sempre ficcante e votato a una manovra più precisa a livello collettivo e meno legata ai colpi dei singoli e anche perché, riteniamo che il passato campionato fosse di un livello più alto rispetto a quello attuale. Lieti di essere smentiti.


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