SOS trequarti cercasi
L'infortunio di Boateng si sapeva sin dall'inizio avrebbe messo in imbarazzo il buon Allegri, reo di aver un solo giocatore con quelle caratteristiche, ma soprattutto di averlo reso tanto importante. In corso d'opera sono stati diversi gli interpreti chiamati ad occupare con un certo spessore il ruolo del ghanese, i risultati sono stati quasi sempre conseguiti, ma con troppa fatica. Quasi appunto e con sforzi eccessivi, per una squadra che dalla trequarti in poi, vanta un parco uomini unico nel suo genere. Proprio l'anello tra la mediana e l'attacco è la "terra di mezzo" che cerca un nuovo padrone, almeno fino al ritorno di Prince Boateng. Allegri ha alternato tutti o quasi gli effettivi impiegabili nella porzione di campo a ridosso delle punte, gli esiti contrastanti non hanno finora convinto. Emanuelson non è assolutamente un fantasista, a conferma di tale teoria tantissime prove a carico, ultima quella data dal rendimento, con l'olandese devastante quando impiegato da terzino, abulico se spostato altrove. Seedorf a corrente alterna dimostra di poter comandare in regia, ma il passo è troppo spesso incentivo per gli avversari più dinamici e famelici. Il n.10 è un ever-green, ma ad occasioni precise e non con costanza. Robinho ha stentato quando impiegato nella porzione centrale del campo, per chi come lui fa della tecnica in velocità e della corsa le armi migliori, giocare in uno spazio affollato e spesso occupato da più di un avversario, diventa difficoltoso. Chi andrebbe rivisto con maggiore attenzione è Stephan El Shaarawy, ragazzo dotato di talento, corsa, tecnica, visione di gioco e di quel fattore sorpresa che almeno alla prima stagione da protagonista può giocare un ruolo importante negli avversari. Marcare Ibra è quasi impossibile, ma conoscerlo aiuta, ecco che il giovane ex Genoa potrebbe avvalersi del suo "anonimato", per ritagliarsi spazi, togliersi soddisfazioni e togliere le castagne dal fuoco ad Allegri e al Milan.