Sliding doors a Milanello: tra i sogni dei tifosi e le resistenze per i campioni
“Adriano portaci un campione”. Con questo urlo di speranza gli ultras del Milan, ieri pomeriggio, hanno accolto l’arrivo a bordo campo di Adriano Galliani durante il primo allenamento della stagione. Una richiesta legittima da parte di chi vorrebbe vedere il Milan sempre competitivo e rinforzato. E non smembrato. Le parole su Thiago Silva e Ibrahimovic, i continui rumors dei contatti sempre vivi con Leonardo hanno fatto ripiombare i tifosi milanisti in uno stato depressivo (nel senso più attinente del termine) che sembravano essersi messi alle spalle dopo il comunicato ufficiale di 8 giorni fa in cui veniva annunciato il prolungamento del contratto fino al 2017 del brasiliano. Su Ibra, come noto, le offerte scarseggiano ma non è da escludere che anche allo svedese venga chiesto di spalmarsi il pesantissimo ingaggio (12 milioni di euro) che dovrà percepire per i prossimi due anni. Le parole che l’amministratore delegato rossonero ha proferito in conferenza stampa non hanno, di certo, fatto alzare l’umore del tifoso che, di conseguenza, non vede per quale motivo si debba abbonare allo stadio avendo ormai capito che anche l’ultimo baluardo del calcio italiano, ovvero il Milan, sta diventando una gioielleria con il cartello: “Vendesi” sui suoi pezzi migliori per sanare delle perdite economiche ingenti. Robinho e Boateng sono gli altri sacrificabili sull’altare dell’equilibrio finanziario ma, come Ibra, non hanno grosse offerte o offerte tali da poter indurre il club a cederli. “Nel mercato tutto può succedere, sia in entrata che in uscita” ha detto Galliani lasciando libera interpretazione di tali parole. La certezza è che se prima non esce qualcuno, non arriverà nessuno. Per un Milan low-cost che, a questo punto, deve tornare a puntare sui suoi giovani, intraprendendo un progetto serio che possa portare i migliori talenti a indossare la maglia rossonera. Magari facendoli anche sbagliare ma solo così, con giocatori ad impatto 0, si potrà dare respiro alle casse societarie. Per il resto, sarà un mese e mezzo d’inferno, e non solo per gli anticicloni.