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Si lavora sullo scacchiere e sul 4-2-3-1

di Stefano Maraviglia

Tre gol di Pazzini, tre punti per il Milan, problematiche varie risolte e archiviate? No, anzi, tutte poste sotto la lente d'ingrandimento. La prima e forse più importante, è quella legata allo schieramento adottato da Max Allegri e dagli uomini annoverati in rosa. Ceduto Ibrahimovic fuoriclasse e catalizzatore unico del gioco offensivo, il Diavolo deve trovare una nuova identità. Abbandonata (almeno per ora) la politica delle prime donne e, attuata quella di una squadra operaia, la dirigenza ha messo a disposizione del proprio tecnico, una rosa tutta da scoprire, per potenzialità e qualità di base. Per facilitarne la conoscenza, basterebbe collocare le pedine nel giusto ruolo o attribuire loro, dei compiti adeguati. I rossoneri non vantano più tra i titolari la stella svedese che da sola (quando in vena), puntava l'intera difesa rivale, trascinava dietro se più avversari, fino a scrollarseli di dosso in fase di realizzazione. Oggi c'è l'ottimo quanto utile Pazzini, centravanti tutta grinta e sacrificio, che lavora per se e per gli altri, senza mai sottrarsi alla "lotta" con i difensori opposti e allontanandosi raramente dalla zona nevralgica. Abilissimo quando servito in area, dopo le tre reti siglate al Bologna, pone il grande quesito proprio mentre le attenzioni di tutti, erano rivolte altrove. Con un così bravo e pronto finalizzatore, perchè limitare i rifornimenti alle sole sortite dei terzini o agli infruttuosi guizzi dei partner d'attacco che, se presenti in fase di cross, poi mancano in quella realizzativa? La soluzione? Il modulo 4-2-3-1, almeno in certe determinate occasioni. Sì il Milan non può, nè deve abbandonare la difesa a quattro, non è nel dna rossonero e non ci sono oggi, interpreti abituati ad una disposizione diversa. Per incentivare alla prova chi di dovere, limitando l'esposizione a rischi, giusto giocare ben coperti dietro, guarniti in mediana con De Jong e Ambrosini o Nocerino o chi per loro, pesanti, prestanti e pericolosi in avanti, con un trio sempre variabile. Ipotizzati titolari Pazzini centravanti (almeno fino al ritorno di Pato) e Boateng rifinitore, sugli esterni anche in base alla compagine da affrontare, potrebbero intercambiarsi Bojan, El Shaarawy, Emanuelson, Niang o Mesbah (che nasce esterno offensivo, riadattato poi terzino). Votati all'attacco, quando l'avversario magari meno quotato, offre l'occasione di giocare in maniera sfrontata, indietreggiati di alcuni metri o schierati in maniera diversa e avvicendati dai vari Nocerino, Montolivo, Flamini e co. se la rivale impone una maggiore copertura e presenza nell'interdizione. Tentar non può nuocere, un nuovo modulo è l'argomento di cui parlano un po' tutti. La sosta giunge a proposito, Allegri potrebbe pensarci su.


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