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Si avvicina il suo momento

di Luca Guazzoni

Se non è emergenza, poco ci manca. Perché l’infortunio di Montolivo – oggettivamente poco brillante nelle prime uscite –, la mano operata di Boateng e la scarsa vena di Nocerino – che dovrà sobbarcarsi anche l’impegno con la nazionale – rende praticamente contati i centrocampisti per mister Allegri in vista della sfida contro l’Atalanta. Una squadra da prendere con le molle e smaniosa di mettere il segno ‘+’ alla propria classifica. La trasferta con il Bologna ha insegnato qualcosa: giocare così non basta per vincere con costanza. Allora si è parlato tanto del cambio di modulo – dal 4-3-3 al 4-2-3-1 – ma non abbastanza degli interpreti. Perché alla fine in campo ci vanno loro. Ed è pronto ad allacciarsi gli scarpini l’usato garantito: Urby Emanuelson. Tremenda – in senso negativo – la sua prima mezza stagione in rossonero, altalenante la seconda. L’olandese pareva aver trovato continuità e posto in squadra durante l’estate. Errore. Perché Urby il campo non lo ha ancora mai visto. Eppure Allegri giurava dopo Gelsenkirchen che fosse “tecnicamente” uno dei migliori della squadra. E senza sbagliar di molto. In una mediana che gioca tanto -troppo - in orizzontale, che non ha mai un guizzo, un dribbling nello stretto e che non si muove senza palla la cura potrebbe essere proprio lui. Una carta diversa in un mazzo di doppioni.


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