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Sette giorni...

di Matteo Calcagni

"Niente è compromesso" dice Massimiliano Allegri nel postpartita di Milan-Juventus. I rossoneri, dopo essere stati battuti a Torino lo scorso ottobre, hanno subito la seconda sconfitta stagionale contro i bianconeri, per di più in casa di fronte al proprio pubblico. Paradossalmente il Diavolo è stato colpito nel suo momento migliore, spinto forse in maniera esagerata alla ricerca del vantaggio. La Juve ha dimostrato di avere una struttura tattica e organizzativa di alto livello, senza subire conseguenze nonostante l'enorme turnover attuato da Antonio Conte. Nessun turnover per Allegri che deve obbligatoriamente contare su 13/14 uomini da tempo immemore: epocale il numero degli indisponibili, ma ingiustificabile l'involuzione di gioco e di idee delle ultime settimane. I secondi tempi contro Napoli e Juventus, seppur con tutte le note negative del caso (l'espulsione di Ibra e le reti subite ieri sera), hanno dimostrato che la squadra è ancora capace di lottare, di reagire. I primi tempi, invece, hanno messo in mostra un Diavolo impacciato, lento ed incapace di innalzare i ritmi: spicca soprattutto una litania controproducente, con il Milan che continua a tentare di offendere per vie centrali, cozzando senza idee tra le chiuse maglie avversarie. Ogni volta che i rossoneri cercano di allargare il gioco, sfruttando le fasce ed abbandonando quella zona interna priva dei pilastri Aquilani, Boateng e Cassano, riesce finalmente a creare qualche pericolo: è successo contro l'undici di Conte tanto che, proprio da un cross di Antonini dal fondo, è nata la rete del pareggio di Stephan El Shaarawy. Allegri continua a schierare Emanuelson trequartista o mezz'ala destra, senza mai provarlo nel suo ruolo naturale: quello di esterno sinistro. Perchè non provare un modulo che esalti le qualità dell'olandese, cercando nuove soluzioni in un momento di assoluta difficoltà? Seedorf non sembra avere il passo e l'atletismo, viste anche le concomitanti difficoltà fisiche della squadra, per fare la differenza dietro alle punte; a questo aggiungiamo i pochi superstiti del centrocampo, la fatica, le squalifiche e tutto viene di conseguenza. Il tecnico toscano si è detto restio alle possibilità di cambiare modulo ma, visti gli uomini a disposizione, una sorta di 4-2-3-1 potrebbe agevolare e di molto le prestazioni di questa squadra. Due centrocampisti a turno avrebbero l'opportunità di riposare e, allo stesso tempo, potrebberro essere sfruttati più attaccanti alla volta. Nulla è compromesso dice Allegri, ma nei prossimi sette giorni il Diavolo si giocherà una buona fetta di stagione: cambiare qualcosa, dopo gli ultimi risultati negativi, non sembrerebbe un'eresia.


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