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Senza Pulisic mancano i gol. Rossoneri dipendenti da Capitan America e il dato sulle punte fa riflettere

di Gaetano Mocciaro

C'è un problema attacco per il Milan, palesato nel corso della partita contro la Juventus. Senza Christian Pulisic è mancata la luce, oltre ai gol. Che per inciso, uno su quattro portano la sua firma. E quando non è lui a segnare è sempre Capitan America a imbeccare i compagni di squadra.

27 gol segnati fin qui dal Milan in 16 partite, nemmeno troppi per una squadra che è stata costruita per dominare il gioco. Pulisic è andato a segno 7 volte (25.92% dei gol totali) e nei restanti 22 ben 4 arrivano su suo suggerimento e aggiungiamo anche il tiro-cross di Cagliari poi ribadito in rete da Abraham (22.72%). Sabato contro la Juventus la sua assenza si è sentita fin troppo e il suo ingresso al 70' è stato tardivo. In tutto ciò nei 20 minuti giocati ha dato la sensazione di poter creare sempre qualcosa, ben più dei presenti in campo. E a Bratislava passerà molto dalle sue giocate.

Quello che preoccupa però è la questione relativa agli attaccanti. A oggi, dietro Pulisic, il miglior marcatore è Tijjani Reijnders, un centrocampista, a quota 4 reti. Seguono a tre Rafa Leao e Alvaro Morata. A due troviamo Tammy Abraham, insieme a Theo Hernandez. Infine un gol per Fofana, Gabbia, Okafor, Pavlovic e Thiaw. In poche parole, solo 5 reti sono arrivate dalle punte centrali. E domani mancherà pure Morata.

Lo spagnolo sabato ha avuto solo un'occasione, di testa, mandando fuori. Fa un lavoro enorme, da collante fra centrocampo e attacco. Rientra, fa salire la squadra, ma i dati poi dicono: una media di 0.6 tiri in porta a partita in campionato e 0.5 in Champions League. Per Fonseca è fondamentale, ma questo Morata con questo tipo di gioco ha bisogno di supporto davanti. Tammy Abraham sarà con ogni probabilità il giocatore che sostituirà l'iberico e in questa Champions non solo non ha mai segnato ma non ha nemmeno tirato nei 102' giocati. In campionato le statistiche sono migliori: 1.9 tiri a partita e xG di 4.34 contro i 2 gol segnati. L'infortunio rimediato contro l'Udinese mentre sbagliava un'occasione da pochi passi è stato emblematico e rimanda alle ultime sfortunate stagioni alla Roma. In compenso a Cagliari si è presentato bene, facendosi trovare al posto giusto al momento giusto. È più numero 9 di Morata ma meno lucido davanti. Jovic è già fuori dai giochi, si è giocato male la sua chance all'esordio contro il Torino, poi due soli spezzoni di gara prima di fermarsi da fine settembre tormentato dalla pubalgia. Chiedere che Camarda a 16 anni sia il salvatore della patria è eresia, intanto il baby talento verrà portato in Slovacchia e chissà che dopo l'esordio da titolare a Cagliari non abbia un'altra chance.
 

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Ep. 656 - Verso la Champions. Pulisic imprescindibile, se non segna lui chi?
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