Se al sarto manca la seta...
La rabbia sprezzante dei tifosi del Milan per l’ennesimo mercato fatto di tanti nomi altisonanti, rimasti solo dei sogni, è quanto mai giustificata. L’estate rossonera sembrava poter decollare e, invece, sta affondando nelle sabbie mobili di una campagna acquisti fatta di soli 8 milioni e 850 mila euro spesi. Una miseria se si pensa solamente che la Juventus, per il solo acquisto di Pereyra dall’Udinese, ha speso 12 milioni. Son finiti i tempi del mecenatismo, dei grandi nomi e delle trattative vere (non quelle sentimentali) che ti tenevano sveglio fino alle 3 di notte (ricordate Ibrahimovic?). Oggi il Milan non è nient’altro che quello che stiamo vedendo: una società che ha perso potere d’acquisto e, probabilmente, ha perso anche appeal sui giocatori che sanno bene in che situazioni versino le casse di via Aldo Rossi.
CASSAFORTE BLINDATA – Da due settimane stiamo sottolineando come il presidente Berlusconi sia il principale responsabile di questa decadenza. È vero che il lodo Mondadori del 2011 è stata una mazzata per tutte le aziende dell’ex Cavaliere ma è altrettanto vero che, negli ultimi anni, sono passati molti treni sui quali viaggiavano acquirenti di quote importanti del Milan. Tutti rispediti al mittente visto che la famiglia, al momento, non ha intenzione di cedere il timone del club. Ma se non arrivano denari freschi nelle casse, come si può pretendere che la squadra migliori? Come si può pensare che Galliani, con tutte le difficoltà del caso, sia in grado di costruire una squadra competitiva? È vero che il Milan, negli anni passati, non ha mai fatto dello scouting il suo punto di forza (tasto sul quale preme molto Barbara Berlusconi) ma è altrettanto vero che se trovi un giovane potenzialmente forte, la società che ne detiene il cartellino spara sempre alto. Con il forziere completamente blindato, il mercato del Milan si riduce a quello che stiamo raccontando, ahinoi, nelle ultime tre estati.
SOLUZIONI MOMENTANEE – Non avendo un budget tale da poter effettuare una programmazione vera, il mercato del Milan si riduce a palliativi, a soluzioni momentanee che rischiano di non portare delle migliorie ad una squadra che dovrà essere, oggi come non mai, un gruppo vero, unito e coeso. Anche Galliani, dunque, vive questa situazione con grosse difficoltà e le frasi rilasciate al quotidiano La Stampa relative alla “mancanza del braccio” ovvero alla mancanza di soldi, è lo specchio più vero e che fotografa meglio la situazione del Milan. Perché quando ad un sarto manca la seta, è difficile commissionare un vestito d’alto livello.