Saponara al bivio fra campione ed incompiuto
Riccardo Saponara è ad un bivio, il fantasista rossonero è messo di fronte ad una sfida importante, con il cambio di ruolo e la possibilità di ritagliarsi uno spazio importante nel Milan del futuro e nel calcio che conta.
Arrivato con gli onori della cronaca e l’etichetta del predestinato, a causa dei tanti infortuni e delle scelte tecniche di Allegri e Seedorf, non ha avuto grande spazio nella scorsa stagione, senza brillare pressoché mai quando impiegato. Le qualità tecniche sono importanti, l’ha mostrato con la maglia dell’Empoli nella serie cadetta, l’ha lasciato intravedere a Milanello negli allenamenti ed in qualche scorcio di partita, ma ad oggi sembrerebbe che Ricky non abbia il passo per fare la differenza in serie A giocando a ridosso delle punte.
Pippo Inzaghi per lui ha ritagliato il ruolo di mezz’ala di qualità, nella posizione di campo che fu di Clarence Seedorf e che fece le fortuna dell’olandese e del Milan di Ancelotti. La sfida non è da poco, Saponara deve metabolizzare velocemente i movimenti ed i ritmi di una zona di campo differente, interpretare i movimenti del centrocampista puro e metterci tanta abnegazione tattica.
Non è la prima volta che un giocatore offensivo viene riadattato al ruolo di centrocampista, non sempre l’esperimento è riuscito, ma quando i risultati sono arrivati spesso sono stati brillanti. Basti pensare ad Andrea Pirlo, etichettato come genio incompiuto del pallone, che grazie all’intuizione ed al lavoro di Carlo Ancelotti (su un’idea applicata in parte già da Mazzone) è divenuto il miglior regista al mondo. Altro esempio attualissimo è quello di Bastian Schweinsteiger, ala piuttosto evanescente nelle prime esperienze al Bayern Monaco, che sotto la guida di un genio come Louis Van Gaal è divenuto forse la migliore mezz’ala in circolazione.
Non sempre però l’esperimento riesce, è il caso di Kevin Prince Boateng, potenzialmente un interno di centrocampo perfetto, che non è riuscito a metabolizzare la posizione in mediana, o di Marek Hamsik che con compiti di copertura nel nuovo Napoli di Benitez non ha brillato come nelle stagioni precedenti.
La differenza sta nelle capacità degli allenatori, i quali devono divenire veri e propri maestri di calcio, ma anche nell’atteggiamento mentale del giocatore, non sempre abbastanza umile e duttile da accettare l’arretramento.
La sensazione è che, con le caratteristiche tecniche che ha disposizione, Riccardo Saponara possa divenire una grande mezz’ala, non ci azzardiamo a paragonarlo ai nomi illustri sopracitati, ma la speranza è che possa stupire tutti nel nuovo ruolo e possa ritagliarsi uno spazio importante nel futuro di un Diavolo che ad oggi è una scommessa.