San Siro fischia: anche proprietà e dirigenza tra i destinatari. E sul mercato si deve intervenire
Nella gara di ieri sera tra il Milan e la Juventus ci si aspettava un big match, come la storia di questa partita insegna ma anche e soprattutto come le qualità delle rose suggerivano. E invece di "big" c'è stata solo la noia. Una partita bruttissima che è terminata con il risultato meno emozionante per antonomasia: lo 0-0. A deludere è stata soprattutto la prestazione rossonera: con le zone alte della classifica da avvicinare e con una Juve zeppa di assenze, il Milan ha prodotto un singolo tiro in porta - neanche pericoloso - all'ultimo secondo della gara. La conseguenza è stata inevitabile: bordata di fischi.
Non è solo la squadra
Ieri i fischi del pubblico sono arrivati in diversi momenti della serata: al termine del primo tempo, ancora timidi, all'uscita di Emerson Royal e al triplice fischio, sostenuti e convinti. Sicuramente la squadra è nel mirino dei tifosi, come pure l'allenatore ma la protesta è rivolta anche all'operato di proprietà e dirigenza. Non si tratta tanto di attaccare i singoli, come accaduto con Emerson Royal al momento della sua sostituzione, ma di una critica globale a come questa stagione è nata. Non è tanto uno 0-0 con la Juve, per quanto brutto, a far scattare l'ira dei tifosi ma è tutto l'andamento altalenante che il Milan sta mantenendo dalla prima giornata di campionato: prestazione negative alternate a un paio di picchi importanti che non riescono comunque a scuotere l'ambiente. E sul banco degli imputati c'è anche la dirigenza e la proprietà, ree di non aver creato un contesto giusto tra scelta dell'allenatore, mercato che ha lasciato delle lacune e assente al termine di gare molto deludenti come quella di ieri.
Non si può non far mercato
Recentemente il direttore sportivo rossonero Geoffrey Moncada, intervistato ai microfoni di MilanNews.it, si è espresso così sull'eventuale mercato di gennaio: "Più o meno già sappiamo i profili che vogliamo, ma credo che sarà più per giugno". Anche Paulo Fonseca nella conferenza pre Juventus ha mantenuto la linea della società: "Questo mercato di gennaio in Italia non è facile: non è facile per i giocatori arrivare ed adattarsi". Il tecnico portoghese ha chiarito che si fida del ritorno di Bennacer come pure di un giovane come Bartesaghi. La domanda è: il Milan per rimontare può affidarsi a un giocatore praticamente fermo da due anni e ad alcuni giovani che non stanno trovando molto spazio? Il dubbio rimane e ieri, specialmente a centrocampo, si è vista la carenza di un uomo che potesse entrare dalla panchina a gara in corso. Anche il modulo non ha aiutato: quattro centrocampisti in campo, con Reijnders sprecato sulla fascia, e zero alternative in panchina. Allo stesso modo Theo, in difficoltà in questo inizio di stagione, merita di avere un po' di riposo ogni tanto e che possa essere sostituito da valide alternative, che al momento nella rosa rossonera non sembrano essere presenti. Probabilmente dunque, il Milan dovrebbe riconsiderare l'idea di non intervenire sul mercato.