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RobinHood principe dei ritorni

di Stefano Maraviglia

Non porterà in dote l'arte del gol, anche se le 14 perle della scorsa stagione in rossonero, non possono essere considerate poche, soprattutto se rapportate a quelle di bomber ben più ferrati sottoporta, Robinho è pronto a tornare e dare il suo apporto. Reti, assist e tanta corsa, tutto ciò che serve al Milan, per muoversi dalle sabbie che lo hanno trattenuto in questo primo periodo. Il brasiliano ha tranquillizzato tutti, il problema è stato risolto, ora appartiene al passato, avanti solo tanta voglia di tornare per aiutare i compagni. Non è un caso, Max Allegri ha concesso tanta fiducia al brasiliano, anche quando l'ambiente giornalistico ha provato a screditare le prestazioni del 27enne, oscurandole con le immagini di azioni non finalizzate, quanto di buono fatto nell'arco della stagione o in ogni singolo match. Robinho è un giocatore che allo scacchiere manca, uno dei pochi fantasisti "operai", in grado di abbinare tanto lavoro e altruismo ad una dote tecnica non comune. Mancano le giocate ad effetto, il repertorio è stato sacrificato a favore della praticità e del giocare facile, ma questo non sminuisce il valore del talento brasiliano. San Siro accoglierebbe e applaudirebbe più che convinto i funambolismi in dote al n.70, ma oggi la classifica chiede altro, tanta concretezza e magari qualche gol in più. Parlarne oggi magari è un po' affrettato, prima c'è un ritorno da "bagnare" nella maniera più felice, soprattutto dopo le ulime scelte e decisioni spettanti ad Allegri. Ibra chiede aiuto, Cassano è stanco, Robinho è fresco e tutti lo aspettano.


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