Repubblica - Nuovo stadio Milan, avanti spediti su San Donato: inizio lavori nel 2025, prima partita nel 2028
Il Milan corre e il Comune di San Donato pure. Lo scrive questa mattina l'edizione milanese di Repubblica in merito al progetto che il club rossonero sta portando avanti da qualche mese di costruire il suo nuovo stadio di proprietà sull'area San Francesco del comune che si trova a sud di Milano. Avanti spediti su questa opzione, anche perchè nelle scorse ore è arrivato anche il primo via libera ufficiale della Giunta: "La proposta di variante urbanistica presentata dal club è percorribile" ha spiegato il sindaco Francesco Squeri.
PROSSIMI STEP - Il nuovo stadio del Milan savrà 70 mila posti e intorno sorgeranno parcheggi a raso e sotterranei, un museo, la sede della squadra, un albergo, un auditorium, negozi, ristoranti, una grande piazza, un parco tematico per i più piccoli e un Energy center. Quello di ieri è stato comunque solo il primo passo formale che ne precede tanti altri: il prossimo step spetta al Consiglio comunale che si esprimerà sull’avvio di un accordo di programma, vale a dire lo strumento attraverso il quale un progetto sovracomunale come questo viene passato al vaglio degli enti coinvolti (il Comune di Milano e altri limitrofi, Regione Lombardia, la Città metropolitana, il Parco Sud, Ferrovie, Autostrade e altri). Per arrivare alla firma delle convenzione, che implicherà un progetto definitivo dettagliato e anche passibile di modiche in corso d’opera, ci vorranno 15-18 mesi circa e si arriverà così agli ultimi mesi del 2025 quando il Milan spera di iniziare finalmente i lavori per la costruzione del nuovo stadio.
PRIMA PARTITA - L'obiettivo del Diavolo è giocare la prima partita nel nuovo impianto a ottobre 2028. Si tratta di previsioni piuttosto ottimistiche visto che l'iter che è partito è molto articolato e gli ostacoli da superare non mancheranno. In attesa della prima pietra, partirà anche la campagna informativa da parte del Comune di San Donato per far conoscere nel dettaglio il progetto ai cittadini: non ci sarà un dibattito pubblico come era successo a Milano per il nuovo San Siro, ma una serie di assemblee aperte a residenti e commercianti. Non mancheranno le proteste e le manifestazioni contro questo progetto, ma il sindaco Squeri è stato piuttosto chiaro: anche se si dovessero contare parecchi cittadini contrari, si andrebbe avanti comunque.