Repubblica - Milan e Inter, niente restyling di San Siro. Patto per uno stadio insieme: no nerazzurro a San Donato, torna di moda il vecchio progetto?
A Milano continua a tenere banco, ormai da anni, la questione stadio. E proprio il futuro di San Siro sarà al centro dell'incontro in programma domani mattina a Palazzo Marino tra Giuseppe Sala, sindaco di Milano, i rappresentanti di Milan e Inter e quelli di WeBuild, società di costruzioni che a giugno aveva consegnato ai club quasi 300 pagine di studio di fattibilità sulla ristrutturazione del Meazza.
RESTYLING TROPPO COSTOSO - Come riferisce l'edizione milanese di Repubblica, la novità è che, se inizialmente le due squadre avevano fatto trapelare una certa apertura nei confronti dell’opzione restyling, ora sembrano aver cambiato idea e non sono più convinte della ristrutturazione di San Siro. Milan e Inter hanno riflettuto molto in questi mesi e alla fine sono arrivati alla conclusione che una riqualificazione significativa del Meazza, che comunque non darebbe gli stessi benefici di una nuova arena, costerebbe troppo in relazione al risultato.
IL VECCHIO PROGETTO - Cosa faranno quindi rossoneri e nerazzurri? Scartata l'ipotesi ristrutturazione dell'attuale impianto (potrebbe rimanere sul tavolo quella di un mini-restyling in vista della cerimonia di apertura delle Olimpiadi del 2026 ed eventualmente per gli Europei del 2032), il Milan sta intanto andando avanti su San Donato e avrebbe chiesto all'Inter di costruire qui il nuovo stadio insieme, ma al club interista non piace quell'area. L'idea di dividersi le spese non dispiace affatto ad entrambe le società e così starebbe tornando di moda l'ipotesi di costruire un nuovo impianto insieme di fianco a San Siro, progetto che non è mai stato del tutto abbandonato. La novità rispetto a quanto si è discusso negli ultimi anni starebbe nella proprietà (o nel diritto di superficie a lunghissimo termine) dell’impianto. Le ipotesi non mancano, le certezze invece sono poche, ma comunque molto chiare, vale a dire che i due club hanno abbandonato l’idea di farsi ciascuna il proprio stadio e che sono seriamente interessati alla proprietà di San Siro, su cui però pende ancora la faccenda del vincolo sul secondo anello.