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Rapina a mano armata. E' tutto finto

di Francesco Specchia

I campionati si decidono così, qualcuno la chiama fortuna, qualcun'altro svista. Antonio Conte questa volta non si lamenterà, forse. Fotografia di una partita spettacolare e divertente è il gol non assegnato a Muntari. La palla entra in maniera inequivocabile e potrebbe rappresentare quello che fu Iuliano su Ronaldo. Solare e decisivo. Sul 2 a 0 la Juventus anche psicologicamente avrebbe faticato a ribaltare il doppio svantaggio. Il Diavolo domina per 55 minuti ma si deve accontentare di un punto che potrebbe spostare a fine anno la bilancia dalla parte sbagliata. Andiamo nel dettaglio ad analizzare una gara FALSATA.

IL MATCH - Minuto 15, Nocerino lascia da parte i sentimentalismi ed esplode per l'ottava volta stagionale nonostante i trascorsi con la Juventus, il tutto gentilmente offerto da un Bonucci in versione fantozziana. Il centrale regala palla al Milan in fase di impostazione e spiazza Buffon deviando in maniera decisiva il tiro del numero 22 rossonero. Autogol. La prima parte della gara regala a San Siro un Robinho in ottima condizione. La fantasia del brasiliano si manifesta in mezzo al campo dove il numero 70 si abbassa per dare il via alla manovra del Diavolo creando superiorità e numeri d'alta scuola. E poi… l'assurdo! Minuto 25 tap in di Muntari che supera un pur ottimo Buffon e marca il secondo gol in due partite. Esultano in 80 mila, 160 mila occhi non si capacitano di come la realtà venga manomessa da Tagliavento. La sfera supera in maniera abbondante la linea di porta ma… a carnevale ogni scherzo vale! La prima mezz'ora il Milan è padrone unico del campo dimostrando una supremazia tanto evidente quanto inaspettata. Non siamo a Rio ma Robinho sente aria di carnevale seppur ambrosiano e danza con il sorriso tra le maschere del carro di Conte. Non è allegoria, semplicemente allegria. Emanuelson e Binho partono da lontano per lasciar spazio alla loro velocità e prendere d'infilata i tre centrali bianconeri, larghi per aprire la difesa di Conte. Il Diavolo gioca un grande primo tempo senza Pato, inesistente e giustamente sostituito a inizio ripresa da El Shaarawy. Altra storia, altro ritmo. Si posiziona sull'out mancino dove è diventato grande a Padova e si batte come il collega più noto non è riuscito a fare. Muntari ringhia e recupera palloni su palloni, ma è Abbiati a superarsi al 22esimo della ripresa su Quagliarella. Il Milan inizia ad arretrare e la Juve prende coraggio. Le ripartenze degli uomini di Allegri sono poco rapide, il primo tempo giocato a mille inizia a farsi sentire. Tagliavento toglie, Tagliavento da. Da un ex all'altro. Dopo Nocerino è il turno di Matri. Il gol del numero 23 è regolare, ma la giacchetta azzurra e lo stesso guardalinee del gol non convalidato a Muntari, sbagliano ancora. Il bomber di Sant'Angelo Lodigiano, a sette dal termine, approfitta di un bel traversone di Pepe e di una dormita di Antonini per anticipare Thiago Silva e pareggiare una partita combattuta e giocata a ritmi elevatissimi. Manca l'ossigeno e la mente si annebbia, prova ne è un intervento di Vidal da dietro su van Bommel, rosso e finale di gara al cardiopalma. Al termine dei novanta minuti a San Siro si è sfiorata la rissa.

Per info chiedere a Tagliavento.


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