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Ragnatela Paulinho: un contratto tripartito alla ricerca dell'affare

di Matteo Calcagni

Quella che sembrava poco più che una formalità, o comunque un'operazione di facile risoluzione, potrebbe rivelarsi più difficile del previsto. Il Milan segue con interesse ed ammirazione Paulinho del Corinthians, ma la sua intricata ed articolata situazione contrattuale rischia di costituire una noiosa barriera. In questo caso, a differenza di Ganso (le cui quote sono principalmente divise tra DIS e Santos), a farla da padroni sono il "Pão de Açúcar" e il "Banco BMG", entrambe detentrici del 45% del cartellino del centrocampista. Il club di Parque São Jorge, dunque, possiede il restante 10% del giocatore, avendo quindi poca incisività a livello decisionale. Il Corinthians non si fa illusioni, conscio che il giocatore probabilmente si trasferirà presto in un altro club: a dettare "legge" sono i due colossi che, secondo quanto si apprende, vorrebbero ricevere immediatamente l'intero ammontare richiesto. A differenza dei 6/8 milioni preventivati, la richiesta sembra non andare sotto ai 10/12 milioni complessivi: Braida, che ha già discusso con i dirigenti del "Pão de Açúcar", ha proposto un prestito, subito respinto dai vertici della società brasiliana. Non è però da escludere che il vero obiettivo sia un altro e che, come spesso accade, i dirigenti milanisti abbiano battuto un'altra pista per depistare i media e, soprattutto, la concorrenza. Mino Raiola ha parlato di "grande affare": Paulinho è un buon giocatore, con ottime prospettive, ma le cifre richieste paiono troppo elevate perchè il suo eventuale acquisto sia accolto in termini trionfalistici.


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