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Quando Maldini stilò l'identikit di... Tomori. L'ex Chelsea subito titolare, il riscatto un obiettivo concreto

di Matteo Calcagni

Le condizioni di Simon Kjaer verranno rivalutate tra una settimana, ma è chiaro che l'infortunio al retto femorale rischia di tenerlo fuori almeno fino a metà febbraio. Un bel guaio che sarebbe stato enorme se il Milan non avesse ingaggiato Tomori durante il mercato di gennaio. Alcuni avevano ritenuto superfluo l'approdo del centrale inglese, ipotizzando un potenziale impiego ridotto per l'ex Chelsea. In una stagione normale, o meglio benedetta, l'esordio del classe '97 sarebbe arrivato con maggiore calma, completando un ambientamento che spesso è necessario. Tomori ha dovuto debuttare dopo appena quattro giorni dalla firma del contratto, mentre domani, al Dall'Ara, giocherà la sua prima gara dall'inizio.

L'IDENTIKIT DI MALDINI - Già dai primi minuti dal suo ingresso in campo, nel derby, Tomori ha dimostrato personalità e grandi capacità fisiche, sia nell'anticipo che nell'uno contro uno. Proprio quelle caratteristiche che Maldini, lo scorso novembre, aveva stilato in un'intervista da DAZN: "Un difensore per me è abbastanza facile da leggere, ma prima veniva richiesto un giocatore che stava bene in un reparto. In questo momento, soprattutto per la nostra maniera di giocare ma anche per la situazione del calcio in generale, andrei a prendere un difensore forte nell'uno contro uno, al quale poi l'allenatore possa insegnare a stare all'interno di un reparto". Un identikit che sembra descrivere alla perfezione le qualità di Fikayo.

LA SELEZIONE E IL DIRITTO DI RISCATTO - Tomori ha vinto una lunga selezione partita dalla scorsa estate, quando il Milan aveva già iniziato a cercare un nuovo difensore. Ajer, Kabak, Simakan: questi solo alcuni dei nomi citati in questi mesi. Il duello finale sembrava orientato tra Tomori e Simakan, ma l'infortunio del francese ha spianato la strada al nativo canadese, giocatore più pronto (e di conseguenza più costoso) del difensore dello Strasburgo. Il fatto che la dirigenza abbia insistito, e poi ottenuto, uno sconto sulla richiesta del riscatto (dai 30 ai 28 milioni) fa capire come ci sia la concreta possibilità che il Milan riscatti il ragazzo. Serviranno conferme importanti sul campo, anche nei prossimi mesi, ma il primo approccio è stato certamente benaugurante.


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