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Qualcosa non torna

di Matteo Calcagni

Indicato continuamente in partenza, Seydou Keita è sempre rimasto al Barcellona. Giocatore utilissimo a Guardiola che, nonostante un centrocampo da fare invidia a qualsiasi squadra del mondo, lo utilizza con ricorrenza quasi maniacale. Duttile, esperto e intelligente tatticamente, il mediano africano rappresenta ancora una sicurezza. L'età non gioca totalmente a favore del maliano dato che, l'anno prossimo, compirà 32 anni: non di certo un ragazzino, ma neanche un calciatore prossimo al ritiro. Le perplessità, tuttavia, vanno ad accostarsi alle modalità in cui, a giugno, il Milan andrebbe ad accaparrarsi il fedelissimo del tecnico spagnolo. La dirigenza rossonera avrebbe offerto un triennale a Keita, avvalendosi di una clausola che libererebbe il trentunenne di Bamako dall'attuale impegno coi blaugrana. Il Milan, e ne sa qualcosa Pirlo, ha però cambiato politica sugli ingaggi degli over 30: solo contratti annuali, come testimoniano i tanti giocatori in scadenza il prossimo giugno. Difficile, dunque, che il Diavolo cambi politica esclusivamente per il centrocampista africano, sbugiardando quanto già più volte ribadito e sottolineato.


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