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Punto e a capo. Nessun gol rossonero a Milano, due a Parigi

di Matteo Calcagni

Il Milan contro l'Anderlecht riesce a trovare il primo punto a San Siro, ma gli aspetti positivi finiscono qui. I rossoneri si trovano inglobati in un vortice di negatività, più vasto di quanto ci si potesse attendere. Le cessioni illustri, oltre a lasciare un gran vuoto tecnico, hanno incrinato totalmente la convizione rossonera, già sotto i tacchi dopo le brutte sconfitte contro Sampdoria e Atalanta. Allegri, per l'occasione, ha scelto un modulo accorto, rinunciando ad una punta ed inserendo un centrocampista in più. A livello difensivo le cose sono andate un pochino meglio rispetto alle ultime uscite, ma la nota dolente è stata la gestione della palla: poche idee, tanti passaggi sbagliati e troppe imprecisioni. Nonostante il gioco non sia decollato, il Milan ha comunque costruito le sue occasioni. Con un pizzico di freddezza in più la vittoria sarebbe potuta anche arrivare, ma in un tale momento di impasse anche le cose semplici appaiono complicatissime. Spiccano le varie chances di Flamini, Emanuelson, Boateng ed El Shaarawy, subentrato nel secondo tempo proprio al posto dell'appannato Prince. Ecco, poco convincenti sono stati proprio i cambi di Allegri: ok il Faraone, ma togliere Emanuelson, in una fase di chiara difficoltà tecnica, non è sembrata la scelta migliore. Il Milan chiude 0-0 con l'Anderlecht, tra l'incredulità e la delusione dei tifosi rossoneri, costretti anche a mandare giù l'ennesimo boccone amaro: a Parigi, in un pirotecnico 4-1 tra PSG e Dinamo Kiev, sia Ibrahimovic che Thiago Silva hanno trimbrato il cartellino. Quei gol che oggi mancano a Milano, vengono segnati in Francia: c'est la vie...


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