Primi segnali di risveglio
Gli erano stati chiesti e a Roma, almeno in parte, si sono visti incoraggianti segnali di risveglio. Christian Abbiati, dopo un periodo per nulla positivo, condito da errori grossolani che ne hanno messo in discussione la titolarità, nello stadio dello scudetto numero 18 contro la stessa squadra che aveva stoppato lo scorso 7 maggio, si è riscattato con almeno tre interventi decisivi, tutti nella ripresa anche se, nel primo tempo, il destro secco e velenoso di Pizarro gli aveva fatto scattare il campanello d’allarme e fatto alzare il livello dello stesso dopo che Cassetti prima e Borini poi avevano messo in apprensione la retroguardia milanista. Incolpevole sull’incornata di Burdisso, l’estremo difensore rossonero inizia il suo personale e particolare duello con gli avanti giallorossi andando a stoppare l’inserimento bruciante di Bojan Krkic che, proprio a causa della tempestiva uscita di Abbiati, non trova il giusto impatto con il pallone quando il risultato sul tabellone diceva ancora 2-1 per i rossoneri. Neanche il tempo di tirare il fiato ed ecco che da azione di calcio d’angolo, Osvaldo calcia a botta sicura verso la porta milanista ma il capitano di giornata e strepitoso nel dire di no e a salvaguardare il risultato. Il terzo colpo di reni è quello messo in atto per togliere dall’incrocio alla sua destra un siluro terra-aria di Pjanic che ha fatto tremare i polsi a tutti. Nel finale, invece, un’uscita semi a farfalle quasi non mette in condizione i giallorossi di trovare il bersaglio grosso ma il dato da rilevare è uno: con la crescita della squadra sta crescendo anche il suo portiere.