Portieri, tutto è cambiato in tre mesi. Nuovo titolare, diverse gerarchie e il futuro di Gabriel vacilla
18 maggio scorso. A San Siro va in scena un Milan – Sassuolo di scarso appeal. La partita termina 2-1, risultato ininfluente ai fini della classifica, e passa alla storia per essere l’ultima partita di Clarence Seedorf alla guida dei rossoneri. Da quel giorno, distante poco meno di tre mesi fa, sono accaduti diversi avvenimenti e qualche meccanismo è cambiato. Tralasciando la novità più importante dalle parti di Milanello, mister Inzaghi, la vera rivoluzione (soprattutto per gli standard societari) ha colpito il reparto dei portieri. Basta confrontare gli estremi difensori che hanno terminato la stagione agli ordini di Clarence Seedorf: Abbiati, Amelia, Coppola e Gabriel. Di questi quattro ne sono rimasti solo due. E con le prospettive mutate dall’arrivo di un pezzo novanta dal Real Madrid: Diego Lopez, preferito a Casillas da Mourinho prima e da Ancelotti poi (almeno fino a metà stagione).
ESPERIENZA E AFFIDABILITA' - Portiere spagnolo di esperienza, 32enne, prima ancora che titolare del Real è stato il custode delle porte di Siviglia e Villarreal. Considerata l’esperienza che porta in dote, le indiscusse e riconosciute qualità tecniche, il quadriennale firmato a cifre non proprio economiche (5 milioni lordi all’anno) è dura pensare che lo spagnolo non sia il titolare della porta rossonera. In questa direzione va registrato il colloquio avvenuto nei giorni scorsi tra Adriano Galliani, tessitore dell’operazione Lopez, e Cristian Abbiati, titolare indiscusso almeno fino all’arrivo del collega Real. I due si sono incontrati presso la hall dell’hotel Imperiale a Forte dei Marmi. Nel corso della discussione, come riportato nei giorni scorsi, l’ad rossonero ha voluto essere chiaro con l’esperto portiere che dal canto suo ha capito le necessità tecniche dell’ingaggio di Diego Lopez ma ha anche ribadito la sua ferma volontà di impegnarsi al massimo per giocarsi la maglia da titolare. Il nuovo arrivo e il gigante di Abbiategrasso si giocheranno la maglia di titolare mentre è delicata la situazione degli altri due portieri in rosa: Michael Agazzi e Gabriel.
CHI PARTE? - Il primo potrebbe finire al Sassuolo, bisognoso di un portiere esperto dopo l’infortunio del titolare Pegolo. Singolare, al momento poco fortunata, la parabola che ha portato Agazzi al Milan. Arrivato a parametro zero dal Chievo, 30 anni, non ha mai convinto nel precampionato e potrebbe essere mandato a giocare altrove. Agazzi, dunque, potrebbe salutare il Milan senza nemmeno avere esordito in una competizione ufficiale. Delicato il caso di Gabriel: da tutti definito un ragazzo prodigio, il portiere titolare del futuro del Milan, nelle occasioni in cui è stato chiamato a difendere i pali dei rossoneri ha commesso dei piccoli errori ed imprecisioni figli della troppa veemenza con cui affronta il ruolo. E’ chiaro che con l’arrivo di un portiere dall’esperienza di Diego Lopez nel ruolo, il futuro di Gabriel potrebbe essere altrove (magari in brasile in prestito). Se, invece, dovesse partire Agazzi ecco che il brasiliano rimarrebbe agli ordini di Inzaghi in qualità di terzo portiere. Una soluzione non esaltante per un ventenne. Proprio quando il nuovo corso basato sui giovani doveva finalmente spiccare il volo.