L'equazione matematica dell'avvio a rilento del Milan è semplice: pochi gol fatti, tante reti subite, scarso bottino di punti. Tre in meno rispetto all'anno scorso. Ma a preoccupare, oltre alla solidità difensiva, è il rendimento dell'attacco. Si segna di meno e si tira di meno verso lo specchio della porta. Dato da non sottovalutare. Le statistiche non mentono e parlano di 23 tentativi indirizzati verso il portiere avversario, di cui 5 andati a bersaglio. Pochi, se confrontati con la stagione scorsa. Solo nella prima partita, quella contro il Lecce vinta 4-0, il Milan aveva effettuato 13 tiri in porta, più della metà di quelli messi a referto quest'anno. Resta poi un'altra questione, legata alla pericolosità di questi tiri. Perchè nelle ultime due partite i rossoneri hanno fatto il solletico agli avversari, impensierendo Buffon solo con un tiro cross di Boateng e perforando Ravaglia con un golaso fortunoso e abbastanza casuale di Seedorf.
Allora che succede? Succede che il calendario è stato più impegnativo, che l'emergenza infortuni ha lasciato il Milan orfano di molte sue pedine, rendendo le scelte obbligate là davanti, come quando a San Siro i rossoneri si presentarono di fronte al Cesena con Cassano ed El Shaarawy in attacco e in panchina il giovane Simoneandrea Ganz. Il barese è stato l'unica punta sempre disponibile, per il resto Pato ha collezionato 3 presenze, Ibra solamente 2 come Inzaghi (mai però titolare), e Robinho 0, sempre fermo ai box per una fastidiosa pubalgia. E come se non bastasse ora c'è il caso Ibra, stanco del calcio e insofferente. Tra una smentita di Galliani (“E' serenissimo, sarà lui a caricare il Milan”) e una conferma di Stankovic (Si è stancato di giocare, me lo ha confessato. Ma forse è solo un momento”). Fatto sta che Allegri, anche grazie alla sosta, avrà la possibilità di recuperare quasi tutti e guardare i calciatori negli occhi. Si deve ripartire, più determinati di prima. Il rientro di tutti gli effettivi, però, potrebbe non bastare. E' fondamentale che recuperino presto un'ottimale condizione fisica, così come è fondamentale che il centrocampo dia il suo contributo visto che il tecnico livornese fin dal suo insediamento è stato chiaro, alla mediana chiede tre cose: copertura, intensità e inserimenti. Cioè gol. Quelli che mancano...