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Più che un'intuizione

di Matteo Calcagni

Prelevato dal Palermo nell'ultima ora utile del calciomercato estivo, Antonio Nocerino è divenuto l'arma vincente di questo Milan. 500.000 euro e la metà di Riccardo Ferreira, prelevato a parametro zero dal Porto, hanno già garantito un ghiotto bottino di sei reti. Il rifiuto di Lassana Diarra, intenzionato a giocarsi le sue (poche) chances alla corte di Mourinho, ha aperto le porte al ventiseienne napoletano, approdato in punta di piedi e divenuto punto fermo della rosa di Allegri. Non chiamatelo più incontrista, perchè Nocerino, di fatto, non lo è: il centrocampista azzurro è un giocatore moderno, bravo sì a difendere, ma letale ad inserirsi negli spazi concessi dagli avversari. Buona tecnica di base e grande abilità nelle incursioni, rendono il numero 22 quasi indispensabile: a Bologna la sua assenza si è fatta sentire, con un Diavolo che ha pagato dazio contro la birra e la verve rossoblu. Galliani, nel postpartita di Milan-Siena, ha ribadito di essersi già interessato a Nocerino durante l'ultima finale di Coppa Italia: il destino, aiutato da qualche trattativa sfumata (Hamsik? Fabregas?) e da qualche infortunio di troppo, ha fatto il resto. Insieme ad Aquilani, che difficilmente verrà tenuto nuovamente in panchina a Cagliari, il centrocampista partenopeo è la sorpresa più bella di questa stagione: più forte e più tenace delle critiche e delle risatine, messe a tacere a suon di gol e prestazioni convincenti. Intuizione e fortuna, per un acquisto più che azzeccato.


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