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Per tornare i più forti, non si cede il più forte

di Stefano Maraviglia

In un campionato come quello italiano dove la difesa conta il 65% per le possibilità di vittoria finale, è impensabile che una compagine pronta a tornare protagonista anche in Europa, possa cedere il suo baluardo difensivo migliore. Il Milan in rosa annovera Thiago Silva, un nome che da se costituisce già una garanzia in fatto di affidabilità, se poi si va a scandagliare nome per nome la rosa di ogni altra squadra internazionale, si scopre che nessuna oggi può ribattere a tale valore. Il Barcellona qualche tempo fa, il Man City a breve, il Real da sempre, le big pensano al brasiliano per garantirsi una certa solidità, in via Turati invece si pensa a creare intorno a lui, un reparto d'acciaio o almeno blindato. Adriano Galliani ribadisce puntualmente la propria ferma volontà a non trattare con nessun interlocutore la cessione del giocatore, si potrebbe aggiungere che le cifre circolanti possono essere definite quasi spicciole. Guardando gli innesti delle rivali italiane e non, si intuisce come i 30 mln sventolati da fonti inglesi, siano un budget assolutamente distante dal reale valore del giocatore o almeno da quello legato al mercato. Lo sceicco saprebbe far vacillare qualsiasi dirigente di qualsiasi squadra, rilanciare dopo il primo "rifiuto" sarebbe cosa assai imediata, la posizione del Milan però è diversa da altre assunte in passato. Il difensore non ha mai fatto mistero di trovarsi più che bene e di voler restare a lungo all'ombra della Madonnina, un progetto vincente potrebbe invogliarlo ulteriormente e il contratto firmato di recente ne testimonia l'assoluta volontà. Per Sheva così come per Kakà la situazione era ben differente, l'analisi fatta dovette toccare più punti, argomenti che nel caso di Silva non sembrano contemplati. Il Milan di oggi pensa a quello di domani e lo immagina di nuovo forte tra i forti, o magari il migliore, ecco perchè per progettare il futuro non si può cedere il più forte difensore in circolazione.


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