.

Per osare al Milan serve di più

di Stefano Maraviglia

Il calendario volge spedito verso Catania, ma la mente è ancora a San Siro e ripercorre le immagini del match contro il Barcellona. Il Milan che ha centrato l'impresa di stoppare per l'ennesima volta e con merito, l'ascesa dei catalani, prova a cogliere spunti per il campionato. La nota stonata di una serata di grandi emozioni è stata senza dubbio lo sfogo nel post-partita del presidente Silvio Berlusconi, parso non proprio entusiasta del match disputato dai suoi, o meglio di un atteggiamento in alcuni frangenti obbligatoriamente remissivo. Al n.1 milanista sarebbe certamente piaciuto un Milan padrone del giuoco e del campo, spesso però il carattere di una squadra, cozza con le caratteristiche, il blasone e il piglio di quella avversaria e il Barça, essendo concepito in maniera molto diversa rispetto al Diavolo, ha messo in grave difficoltà Ibra e co. Due concezioni di gioco diametralmente opposte, i blaugrana impressionano per facilità e intensità di palleggio e, per una manovra a dir poco avvolgente, il Milan primeggia sul piano fisico, nell'interdizione e soprattutto, può contare in una difesa che gli spagnoli sognano ad occhi aperti, almeno nel settore centrale. Non è un caso che le attenzioni rivolte su Thiago Silva, siano continue già da tempo. La famosa regola del calcio non scritta, indica che essendo solo una la palla in gioco, se in possesso degli avvesari, l'altra compagine deve inseguire per riconquistarla, ecco che una trequarti come quella del Barcellona, cresciuta con il culto del fraseggio, può mettere in difficoltà qualsiasi avversaria di qualsiasi livello, salvo poi accusare le sortite offensive una volta chiamata a difendersi. Per osare di più dunque, il Milan e Allegri dovrebbero avere di più, non solo grandissimi interditori, ma anche palleggiatori in grado di confrontarsi con l'avversario, giocando le stesse carte. Il discorso della cantera e della crescita in casa di talenti di primo livello, parte da lontano e nel tempo ha iniziato a dare i suoi frutti, non è un qualcosa scoperto ieri. Arrivare al livello dei blaugrana non è impossibile, per farlo servono ingenti investimenti per aspiranti talenti (e questo il Milan degli ultimi anni lo sta mettendo in atto), abbinando ai baby inseriti nel settore giovanile, investimenti importanti o comunque mirati, in grado di completare puntualmente l'organico della prima squadra. Guardiola oggi può contare su di un'ossatura cresciuta di pari passo e rafforzata dagli interventi sul mercato, non numerosissimi per quantità, ma costosi quanto importanti (vedi Sanchez e Fabregas). In via Turati è stato intrapreso un percorso, il mercato estivo dovrà completarlo, viste le copiose partenze e le scadenze di contratto da ponderare a dovere. La prossima sessione segnerà una svolta nel futuro dei rossoneri, i senatori che lasceranno il club dovranno essere rimpiazzati da giocatori di grande talento, anche se questo può costare ai vertici più di qualche milione.

COSA NE PENSI? CLICCA QUI PER COMMENTARE L'ARTICOLO!


Altre notizie
PUBBLICITÀ