Per i tre punti, con nulla da perdere
Vittoria è un termine che suona sempre bene, in amichevole, nei trofei o tornei estivi o più semplicemente, in quello dell'amicizia come disse un ex interista. Tre punti sono il miglior rimedio ad ogni male, una boccata d'ossigeno per chi li coglie, un pugno sullo stomaco per chi li vede svanire. La capolista ospita i cugini, lontani diverse lunghezze, ma motivati e sicuri. Sicuri di aver tutto da guadagnare, nulla da perdere, perchè ad oggi figurano distanti dalla prima posizione, alla voce out-sider. Se stare dietro in classifica significa godere di una situazione di privilegio nei confronti di chi sta sopra, allora vuol dire che qualche conto non torna. Il Milan ha l'occasione di affossare per l'ennesima volta i rivali di sempre, la Juve di riflesso può godere del testa a testa e provare uno scatto in avanti e poi c'è l'Inter che se accorta e pronta, potrebbe accorciare su chi fino ad oggi e anche dopo domenica gli mostra la testa della graduatoria. Non serve animare il gruppo per una sfida del genere, elementi come Zlatan Ibrahimovic e Prince Boateng vivono di questo, non badano ai calcoli o a quanto e chi più ha da perdere. Tre punti sempre e comunque, o al massimo la rassegnazione di aver dato quanto potuto. Ranieri accompagnato in coro dai suoi, ha solleticato l'ambiente avversario, che di riflesso ha letto da ottica opposta la situazione. Chi ha più da perdere è chi rischia di trovarsi tagliato non proprio fuori, ma quasi dai giochi, chi sta avanti può al massimo concedere all'altro un'occasione sia essa ilusoria o reale, per avvicinarsi. Niente calcoli, come dicono gli allenatori migliori, in questa settimana questa è la partita più importante della sagione. Nessun dentro o fuori, ma l'ennesimo tassello di un percoso che vede oggi i rossoneri tra i protagonisti, forse accreditati più degli altri per la conferma del tricolore. Non sarà un episodio a cambiare le sorti di una stagione, ma renderlo positivo e uscirne al meglio, può sicuramente caratterizzare in negativo quella dell'avversario.