Papin: "Il mio Milan il più forte del mondo, Giroud mi parla dei rossoneri sempre con emozione, Adlì ha imparato a giocare all'italiana"
Intervenuto così al Festival Dello Sport, Jean-Pierre Papin ha raccontato importanti aneddoti sulla sua carriera da giocatore, vivendo l'esperienza nel mondo Milan e il primo indimenticabile incontro con Silvio Berlusconi. Il pallone d'oro 1991 ha anche parlato della prossima sfida in Champions League tra PSG e Milan e del paragone Mbappè-Leao: "Andai via dal Marsiglia dopo anni stupendi, 6 anni incredibili con tanti gol segnati e diversi trofei vinti. Nell’ultima partita con l’OM salutai i miei tifosi e dissi che sarei andato a giocare per il Milan. Marsiglia per me è stato il posto dove sono diventato giocatore ma decisi di scegliere il Milan perché era il mio sogno. In quel periodo era la squadra più forte del Mondo e avere l’opportunità di giocare per questo club era un vero privilegio. In più avrei giocato con Marco Van Basten che era un idolo per me. Al Milan eravamo io, Gullit e Van Basten: 3 palloni d’oro. Poco altro da aggiungere. La squadra più forte del Mondo”.
L'emozione del Pallone D'oro nel 1991: “Quando vinsi il Pallone d’Oro mi chiamarono a casa. Pensai ad uno scherzo e misi giù. Chiamarono 5 minuti dopo e rispose mia moglie, capì lei che era tutto vero. È un premio che resta per tutta la vita, un qualcosa di meraviglioso. Ai miei tempi non credo che valeva di più o che comunque era più complicato vincerlo. Devi essere molto bravo, sempre”
l'incontro con il Presidente Berlusconi e l'amicizia con Giroud: "Il primo incontro con Berlusconi fu ad Arcore. Mi fece arrivare a prendere in aeroporto. Quando entrai a casa mi accolse cantando una canzone francese al pianoforte. Dentro di me pensai: ‘ma dove sono finito’. Pranzammo insieme e mi parlò in francese. Vidi tutti i trofei che aveva vinto e che erano lì ad Arcore. Il suo Milan era davvero un altro Mondo. Parlo spesso con Giroud ed a lui ogni volta che parla del Milan gli viene la pelle d’oca. Olivier mi ha anche raccontato della partita di Genova, solo un matto poteva fare quella scelta e quella parata, ma lui è un professionista incredibile".
Riguardo alla prossima sfida europea tra PSG e Milan: "Si sta per giocare PSG-Milan, loro hanno preso un bravo allenatore come Luis Enrique. Il problema per i rossoneri è bloccare Mbappè perché resta il più forte di tutti. Serve una partita perfetta come quella che ha fatto il Newcastle contro di loro. Kylian è un killer, può fare la differenza in un istante. Rafael Leao è altrettanto capace ma da questo punto di vista è meno continuo nell’essere decisivo rispetto a Mbappè. È comunque una partita equilibrata. Mbappè deve vincere il Pallone d’Oro, il problema per lui è che non basta fare grandi cose nel campionato francese. Donnarumma per me è uno dei migliori portiere in Europa. Non so perché in alcune partite importanti fa degli errori incredibili”.
Sull'impatto di Adlì in Serie A: “Parlai con Adli perché vivevo a Bordeaux. Gli dissi che aveva un problema per il calcio italiano: non sapeva difendere. Aveva solamente la casse offensiva. Adesso ha capito qual è il problema, si è adattato al calcio italiano e Pioli ha saputo lavorarci."