Non merci!
No, grazie! Il Paris-Saint Germain ci ha provato, forse più utopisticamente che concretamente, ma ha ottenuto soltanto "picche" da Carlitos Tevez. A confermarlo è la "Gazzetta dello Sport" che, oltre alle parole di Galliani pronunciate ieri, riporta il botta e risposta tra Kia Joorabchian e la dirigenza del Manchester City. Di seguito cerchiamo, a grandi linee, di ricostruirlo:
Dir. City: "Il PSG offre di più..."
Kia: "Accettiamo solo il trasferimento al Milan"
Dir. City: "Allora resta qui"
Kia: "Ok, non c'è problema!"
All'argentino non interessano i milioni della famiglia Mansour, non gli interessa ributtarsi in un progetto ancora da costruire, per di più in un campionato poco attraente come la Ligue 1. Tevez vuole lottare per grandi traguardi, vuole farlo subito in uno dei club migliori al mondo. Tra PSG e Milan non c'è mai stata partita, seppur il Manchester City preferisca cedere il giocatore subito a titolo definitivo. Ricordate Kakà? Quasi tre anni fà successe una storia molto simile: il brasiliano sarebbe stato ceduto ma, a dispetto della cifra "monstre" dei Citizens (100 e più mln di euro), vinse la spinta del Real Madrid, che si aggiudicò l'ex Pallone d'oro per una cifra decisamente inferiore. La volontà del calciatore è sempre decisiva, soprattutto quando la società di appartenenza è costretta a vendere. Lo sa Tevez, lo sa Joorabchian e lo sa Galliani che, nella giornata di ieri, ha ancora ribadito senza mezzi termini l'interesse per il ventisettenne di Fuerte Apache. "Lo aspetteremo fino alle 18:59 del 31 agosto" ha dichiarato ieri l'Amministratore Delegato rossonero. L'attaccante, tuttavia, ha fatto sapere di voler affrettare i tempi, in modo da poter tuffarsi nell'avventura milanese nel più breve tempo possibile: il Diavolo la pensa allo stesso modo, desideroso di portarlo a Dubai e prepararlo subito per la ripresa del campionato. Il City, il cui "allora resta qui" è più una provocazione che una reale volontà, non ha alternative: o Milan o Milan, ogni settimana in più, sarà una settimana lautamente ed inutilmente pagata all'Apache, comodo e beato ad abbronzarsi sulle spiagge argentine.