Nessun gol ma primo in Serie A per passaggi chiave ed expected assist, per Pioli De Ketelaere è già "punto di riferimento"
È stato sicuramente il colpo dell'estate rossonera, arrivato dopo qualche settimana di trattativa serrata con il Club Brugge (raccontata in un modo fin troppo esasperato): De Ketelaere si sta integrando nel Milan, rivelandosi utile ma non (ancora) appariscente. Un metro e 92 di altezza, un fisico longilineo che può ingannare, calma ed eleganza. Ancora nessun gol (ma due reti annullate) ma un assist e tante giocate nell'ultimo quarto di campo che non erano nelle corde di chi faceva già parte della rosa rossonera; situazioni che non arrivano subito all'occhio come un dribbling o un gol, ma che sono altrettanto fondamentali. De Ketelaere è primo per distacco in Serie A per "Passaggi chiave per 90 minuti" (poco meno di 3) e per xA (expected assist, ovvero la probabilità che un passaggio diventi assist, ndr) per 90 minuti (0.4): in un eventuale grafico il belga si posizionerebbe in solitaria nell'angolo in alto a destra: ad oggi è stato il giocatore del campionato italiano più efficace, senza eguali, in queste giocate. Ad occhio nudo e dal vivo la sensazione che il belga regalasse ai compagni palloni interessanti, pericolosi ed efficaci, facendoli sembrare "semplici", era sempre presente: è importante dunque che venga confermato in modo così netto anche da dati e numeri.
Stefano Pioli, che l'ha voluto fortemente allo stesso modo di Maldini e Massara, è pienamente soddisfatto, ma ovviamente in rapporto al poco tempo trascorso finora a Milanello, di quello che mette in campo Charles. Lo ha ribadito anche nel post partita di Milan-Napoli, dichiarando a Milan TV: "Charles stasera ha fatto la miglior prestazione da quando è qua. È stato un punto di riferimento. Da un giocatore con così tanto potenziale ci dobbiamo aspettare anche qualche gol, ma sono sicuro che arriveranno anche quelli. Oggi sono veramente molto positivo per la continuità con cui ha giocato con la squadra e la qualità che ha dato alla squadra". Il tecnico rossonero giustamente fa sempre riferimento ad un periodo di adattamento "obbligatorio" per un calciatore sì forte, ma che arriva da un contesto totalmente diverso: "Se poi ci aspettiamo che un ragazzo che arriva da un contesto e un campionato totalmente diverso ci faccia vincere la partite da solo fin da subito è un ragionamento sbagliato, ma sono sicuro che ci darà un grande apporto”.
Dichiarazioni come sempre concrete e non di facciata, bastone e carota: Pioli è un allenatore sempre molto esigente, soprattutto se il calciatore in questione dimostra di avere talento e colpi fuori dal comune. È questo il caso di De Ketelaere, che nel centro sportivo di Carnago lavora al massimo per entrare nei meccanismi oliati e collaudati del Milan piolista: non è un processo immediato quando i compagni si trovano ormai a memoria. Giusto anche aspettarsi qualche gol in più, viste anche le sua interessante capacità di inserimento e nel gioco senza palla; col tempo arriverà tutto, e il Milan campione d'Italia con l'età media più bassa dell'era dei tre punti ne è la dimostrazione. Quando punti su progetti di campioni è giusto e necessario dar loro il tempo di crescere, sbagliare ed adattarsi. Nel frattempo De Ketelaere sta dimostrando alla Serie A, in attesa di dar sfoggio a tutte le sue enormi potenzialità, che quando riceve palla sulla trequarti poi riesce praticamente sempre a mettere i compagni in condizione di far male.